da Lodi
Ieri la conferma della svolta in tribunale a Lodi: il Banco Popolare ha ritirato la querela contro Giacomo Folchetti, l'ex dipendente 44enne della vecchia Popolare di Lodi-Bpi accusato di aver fatto scoppiare l'affaire Antonveneta. Secondo i sospetti dell'istituto di credito lodigiano e della Procura fu lui, poi soprannominato dalla stampa «la talpa», a far avere a Rothschild, advisor di Abn Amro, la banca olandese che a sua volta puntava ad Antonveneta e dopo lo scandalo riuscì nell'intento, documenti interni alla banca di Fiorani che pianificavano la scalata «occulta» ad Antonveneta. Un caso che costò il carcere a Fiorani e il posto al governatore di Bankitalia Antonio Fazio.
Passata l'«estate dei furbetti», ora i vertici del Banco hanno chiesto a Folchetti di giurare di non aver preso un euro per quel «furto di corrispondenza» e di aver agito solo per finalità di giustizia. In cambio il ritiro della querela, depositato alcune ore fa in Procura di Lodi. E il sostituto Paolo Filippini ne ha preso atto, archiviando l'inchiesta per furto aggravato e sottrazione di corrispondenza, ritenute procedibili a querela di parte.
Gli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Finanza di Lodi erano arrivati a Folchetti grazie a un telefono cellulare dal quale furono effettuate quaranta chiamate a un funzionario della Rothschild. «La persona coinvolta ha consentito di far emergere una situazione particolare» ha spiegato l'amministratore delegato di Bpl Massimo Minolfi.
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