Banco debole sulla gara singola se il cervello batte le statistiche

Banco debole sulla gara singola se il cervello batte le statistiche

di Gli scommettitori più temuti dai bookmaker sono quelli che ragionano con il proprio cervello, contando su sensazioni e competenza. Invece quelli che si fidano ciecamente delle statistiche alla fine si rovinano, proprio come i superficiali, però divertendosi molto meno. Prendiamo ad esempio Italia-Irlanda del Nord di stasera. Entrambe nelle 9 partite del girone finora disputate hanno una media gol (tra fatti e subiti) di 2,1, quindi in teoria la quota dell’Over 2,5 dovrebbe essere molto simile a quella dell’Under e comunque entrambe vicine alla pari. Poi la differenza dei valori tecnici e il maggior peso del mercato italiano suggeriscono di far scendere l’Over, ma questo non significa che l’1,65 sia una quota giusta. Come tutte le quote, unita a quelle delle altre possibilità (l’Under è a 2,05) deve garantire un vantaggio al banco. È ovvio quindi che secondo il quotista l’Over abbia meno del 60,6% (100 diviso 1,65) e l’Under meno del 48,7 di probabilità di materializzarsi. Il vero pensiero del bookmaker è sempre diverso da quello espresso dalle quote, perché la somma «sportiva» delle probabilità dovrebbe fare 100. Chiamando «a» la vera probabilità dell’Over e «b» quella dell’Under, una semplice proporzione (60,6 sta a 48,7 come «a» sta a «b») indica che la probabilità sportiva dell’Over è 55,4 e quella dell’Under 44,6.

Questo significa che ogni sistema è destinato alla sconfitta e che il banco può essere battuto solo «leggendo» meglio di lui la singola partita. Inutile leggere le statistiche sui campionati dove ci sono più Under o più Over, perché sono sempre già «scontate» all’interno delle quote.
stefano@indiscreto.it

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