da Milano
Da un lato Fabio Innocenzi stacca un «premio di fusione» da 20 milioni per i dipendenti del neonato Banco Popolare, dallaltro Giampiero Auletta Armenise vuole chiudere laccordo con i sindacati sulla nuova Ubi Banca entro Ferragosto: anche se per la ripresa delle trattative sul contratto nazionale occorre attendere lincontro in Abi di mercoledì, quello appena trascorso è stato un fine settimana di lavoro per le due supercooperative nate dal matrimonio Lodi-Verona, Banca Lombarda-Bpu. Tutto fatto in riva allAdige dove sabato sera, dopo mesi di confronto culminati in una tavola rotonda di oltre 36 ore, il Banco Popolare ha trovato lassenso dei sindacati sul piano industriale: assente la prima linea della banca, a guidare lincontro è stato Gianni Rossi.
Il primo passo è a settembre, quando Verona metterà a disposizione 20 milioni di euro per trasformarli, anche se la dizione ufficiale potrebbe essere differente, in una sorta di «premio di fusione» da suddividere tra tutti i dipendenti, dirigenti esclusi. Nel contempo prenderà avvio la macchina per accompagnare fuori dal gruppo, su base volontaria, 1.350 esuberi: due mensilità lincentivo previsto, mentre per i dipendenti già «pensionabili» la forchetta è 9-18 mesi. Decisi, inoltre, i «distaccamenti» che potranno prolungarsi fino a 18 mesi. Lincastro, a regime nel 2010, permetterà a Innocenzi di portare al Banco Popolare altri 300 addetti al netto degli esuberi: a latere sarebbe stata predisposta una lettera per assumere i figli dei dipendenti.
In casa Ubi, invece, lobiettivo è firmare laccordo entro il 15 agosto dopo una maratona di un mese con due verifiche a settimana ma i sindacati, a partire dalla Fabi, appaiono freddi sia sulla tempistica sia su un piano, considerato «troppo incentrato sulla riduzione dei costi».
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