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Banda larga a 100 Mb al 50% degli italiani

Trovato l'accordo tra operatori e governo per la modernizzazione delle reti in Italia. Secondo l'agenda digitale europea entro il 2020 la metà delle abitazioni italiane dovrà essere raggiunta da reti a 100 megabyte 

Banda larga a 100 Mb 
al 50% degli italiani

Roma - Raggiunto un accordo tecnico per superare il digital divide in Italia. Gli operatori di telecomunicazioni, riuniti dal viceministro delle Sviluppo con delega alle comuniazioni, Paolo Romani, hanno infatti deciso come saranno le nuove reti che permetteranno di raggiungere gli obiettivi dettati dall'Agenda Digitale europea. Il documento che vuole modernizzare il Vecchio Continente, infatti, prevede che entro il 2020, il 50 per cento degli utenti domestici dell'UE abbia attivato abbonamenti per servizi a 100 Megabit, 10 volte la velocità di dati scambiati oggi con la fibra ottica.

Un modello comune per garantire la neutralità delle infrastrutture "Ringrazio - ha scritto in una nota Romani - tutti gli operatori che stanno contribuendo alla costruzione di questo progetto con grande professionalità e straordinaria disponibilità e sensibilità agli interessi e al futuro degli italiani". Il modello, che comprende cavidotti, fibre ottiche spente, collegamenti verticali, permutatori ottici e collegamenti ottici per stazioni radio base, dovrà essere punto di riferimento dell’attività che Governo, enti locali e operatori prevedono di sviluppare nei prossimi anni.

Ammodernamento delle strutture esistenti Secondo un comunicato diffuso dal viceministro, il modello messo a punto assicura "la massima armonizzazione con le infrastrutture esistenti. A questo scopo, la prossima settimana avvieremo, tramite una consultazione pubblica, un veloce e accurato censimento delle infrastrutture in fibra ottica presenti nel Paese e dei relativi piani di investimento per lo sviluppo delle stesse nei prossimi tre anni. Questo atto è propedeutico all’identificazione delle aree oggetto di intervento secondo il modello su cui oggi è stato trovato l’accordo e a un celere e omogeneo sviluppo delle reti di nuova generazione sul territorio nazionale,"  

Le prossime tappe La prossima settimana, il progetto sarà presentato anche agli operatori medi e piccoli, finora esclusi dal tavolo governo-Tlc, mentre tra due settimane ci sarà la seconda riunione che stablirà i principi e le tappe necessarie per l’avvio concreto del progetto.

Soddisfatta l'Agcom Anche il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, ha apprezzato l'accordo raggiunto e il progetto di un modello comune. "Poter disporre di un modello condiviso - ha dichiarato Calabrò - non può che agevolare il percorso di definizione delle nuove regole per le reti Ngn ("Next Generation Network", reti di prossima generazione, ndr) che l’Agcom si accinge a varare. L'Autorità affronterà nella prossima riunione del suo consiglio tale compito.

In questo contesto si affronteranno temi quali le procedure di migrazione dal rame alla fibra, la fissazione delle tariffe sia per le infrastrutture passive sia per i servizi Ngn, valutando anche quale risk premium riconoscere agli investimenti".

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