Insoddisfatti e critici. L’inquinamento ancora alto, il mancato potenziamento dei mezzi, la mancanza di una visione più organica della mobilità i punti principali del cahier de doléances presentato dai sindacati su Area C. Destinare tutti i proventi del provvedimento in parcheggi, corsie preferenziali e aree pedonali e investire per l’ammodernamento del parco mezzi, le richieste della Cgil al Comune, che ribadisce il suo impegno a vigilare. Tra sei mesi il segretario della Camera del Lavoro Onorio Rosati (nella foto) chiederà una verifica di «Area C, dove per ora ci sono dei ritardi tra applicazione di Area C e potenziamento dei mezzi».
Il pensiero poi va ai «lavoratori con orari a turno, ma non solo, che non riescono a raggiungere il posto di lavoro: sicuramente porremo questo problema, assieme a quello di molti esercizi commerciali». Così a difesa del mondo produttivo - Unione del Commercio, Assolombarda e Unione degli Artigiani - interviene anche la Uil: «Bisogna riflettere sull’entità del ticket perché una tariffa elevata come quella proposta deve fare i conti con le scelte di localizzazione delle funzioni urbane nel centro, non solo delle residenze, ma anche di uffici e negozi. Da questo punto di vista riteniamo necessario un serio confronto per valutarne le conseguenze sul lavoro dipendente così come non debbono essere sottovalutate le forti riserve espresse da Assolombarda, dalle associazioni artigiane e dall’Unione del Commercio». «Se dopo una decina di giorni di sperimentazione le maggiori organizzazioni sindacali prendono la distanza - il commento del vicepresidente del consiglio comunale Riccardo de Corato - è chiaro che Pisapia e compagni arancioni dovrebbero già prenderne atto e cominciare a modificare il provvedimento, come ad esempio ha chiesto l’Unione del Commercio proponendo di terminare l’area C alle 17, 30».
Ma il Comune ha peccato anche di fretta secondo il segretario della Camera del Lavoro: Troppa fretta nello «sparare i dati su area C, bisogna differenziarsi per sobrietà e serietà dai contestatori del primo giorno».
«Non abbiamo mai interrotto il dialogo e abbiamo sempre detto che area C è una sperimentazione che può essere modificata in corso d’opera», la replica di Pierfrancesco Maran, assessore all’Ambiente di Palazzo Marino: «Considereremo anche i problemi dei altri turnisti».
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