Al bando gli alcolici per evitare i coccodrilli

L’oggetto del desiderio sta a pochi metri, giusto la fatica di attraversare un fiume: anche a nuoto, in fondo sono solo 300 metri. Unico problema: le acque sono letteralmente infestate dai coccodrilli. Così, nella terra degli alligatori - l’Australia cioè - succede che nell’area a sud del Moyle River (270 chilometri a sud-ovest di Darwin) vivano ancora due antiche comunità aborigene, che hanno ottenuto dalle autorità che la zona venisse dichiarata «dry», cioè a secco - ovvero senz’alcol. Chi viene trovato in possesso di un goccetto rischia multe salate, il sequestro dell’auto e persino il carcere. Ovviamente il duro bando anti-alcol è stato stabilito dagli anziani delle tribù (in tutto 40 persone) e i giovani, per tentare di aggirare il divieto, non hanno altra possibilità che recarsi in una zona «wet» - bagnata, dove bere una birra non è reato. Tutto risolto? No, se la zona è al di là di un fiume pieno zeppo di coccodrilli - e non sempre si ha a disposizione una barca per attraversarlo.

Di qui la nuova richiesta dei capi locali alla «Liquor commission»: vietare l’alcol anche nell’area limitrofa, per non avere giovani sulla coscienza e in bocca ai coccodrilli. I quali, i giovani s’intende, dovranno ora farsi almeno due ore di viaggio in auto per raggiungere il pub più vicino.

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