Mario Attanasio
da Milano
Bankitalia lancia lallarme usura. In banca. Preoccupata per i «rischi reputazionali», Via Nazionale ha inviato una lettera a tutte le banche italiane mettendo sotto accusa le cosiddette «commissioni di massimo scoperto». Nel mirino della vigilanza della Banca dItalia sono finiti gli interessi e le spese che gli istituti pretendono dai clienti quando il conto corrente va in rosso. Commissioni che, secondo listituto centrale, supererebbero, in alcuni casi, la soglia dusura e che hanno un notevole «impatto sulle condizioni economiche complessivamente applicate alla clientela».
Primo campanello dallarme, scrivono i funzionari della vigilanza di Via Nazionale, è il «crescente interesse della magistratura e degli organi investigativi». E laumento esponenziale dei casi sottoposti «al vaglio dellautorità giudiziaria» crea apprensione non solo per limmagine del sistema bancario, ma anche per i «rischi operativi». Alla base della questione, infatti, ci sarebbero dei banali errori di calcolo. E qui Bankitalia punta il dito contro la scarsa chiarezza della legge sullusura, che avrebbe «posto numerosi dubbi interpretativi» e quindi rappresenterebbe la causa principale degli errori commessi dalle banche nel calcolare le commissioni di massimo scoperto.
La lettera, firmata da Francesco Frasca e Giovanni Castaldi (due dei dirigenti di Bankitalia alla ribalta della cronaca delle scalate bancarie), è del 2 dicembre 2005, ma dovrebbe essere arrivata in tutte le banche italiane proprio in questi giorni. Prima, infatti, secondo la prassi, la missiva ha fatto il giro dei capi delle filiali della Banca dItalia sparse per tutta la penisola. E insieme con il «richiamo scritto», i tecnici di Bankitalia hanno messo a punto anche una sorta di vademecum: un paio di pagine per aiutare tutte le banche a calcolare queste commissioni nel pieno rispetto della legge.
La preoccupazione dellistituto da ieri guidato dal neo Governatore Mario Draghi, peraltro, è confermata da una recente pronuncia del tribunale di Ascoli Piceno che ha condannato, proprio per interessi usurari, Antonveneta e Capitalia. I due istituti di credito saranno costretti a restituire immediatamente presunti interessi usurari per complessivi 160mila euro a unimpresa edile, la cui situazione patrimoniale risultava compromessa anche dai pagamenti richiesti dalle banche. Sulla base di una consulenza tecnico-contabile sui conti correnti della società dal 1997 a oggi, infatti, il giudice ha prefigurato lipotesi di interessi usurari tout court, mascherati da voci relative a spese e commissioni bancarie.
Quanto ai tassi usurari, gli ultimi dati dicono che è scesa al 7,455% (dal 7,50% di fine settembre) la soglia oltre la quale i tassi fissi vengono considerati, appunto, dusura.
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