«È necessario trovare un punto di equilibrio tra mantenimento delle specificità cooperative e l'esigenza di eliminare, soprattutto per le entità di maggiore dimensioni, gli ostacoli a una governance aperta, dinamica, capace di cogliere tempestivamente i mutamenti del contesto esterno e di indirizzare e coordinare efficacemente strutture di gruppo articolate e complesse». Così il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, intervenendo a un convegno organizzato a Verona.
Saccomanni ha sottolineato la necessità di «salvaguardare i punti di forza del modello della banca popolare, in primis il voto capitario», parallelamente all'esigenza di attenuare «alcune rigidità del modello, prendendo spunto anche dalle esperienze estere di cooperazione bancaria».
Bankitalia alle Popolari: voto capitario sì ma con giudizio
Il direttore generale Saccomanni dice sì al mantenimento delle limitazioni al voto in assemblea ma chiede anche una «governance più aperta» per gli istituti di maggiori dimensioni.
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