Baranzate, una lotta durata dieci anni

I cittadini di quello che oggi è il comune di Baranzate, alle porte di Milano, hanno impiegato quasi dieci anni per conquistare la propria autonomia da Bollate, conseguendo l’obiettivo sperato soltanto nel maggio del 2004.
Un alternarsi di entusiasmi e delusioni, che non hanno però mai scoraggiato i sostenitori dello «strappo» da una realtà civica che aveva sempre dimenticato la frazione di Baranzate. Il primo timido tentativo separatista è datato 1995. Nel marzo del 1999 venne invece indetta una consultazione popolare alla quale però parteciparono soltanto i baranzatesi. L’esito fu plebiscitario: il 70 per cento si disse favorevole alla separazione da Bollate; nel frattempo il Consiglio Regionale approvò una legge istituiva del comune di Baranzate, che fu però bocciata dal commissario di governo.
La consultazione venne anche impugnata dall’amministrazione comunale di centro sinistra, e la Corte Costituzionale ne decretò l'annullamento visto che alle urne avevano partecipato soltanto i cittadini di Baranzate, e non già l’intera popolazione di Bollate, 38 mila residenti. Si votò ancora, ma l’esito fu completamente ribaltato, nel senso che prevalse la scelta anti separatista. I cittadini di Baranzate continuarono la lotta, questa volta bussando maggiormente alle porte della politica locale, in particolare modo a quella della Regione Lombardia.
Nel gennaio del 2004 ci fu una nuova consultazione; prevalsero i «no» alla separazione, ma il desiderio autonomista emerse con maggior forza rispetto al passato.

Così Lega Nord, Udc e An presentarono un ulteriore progetto di legge regionale per istituire il comune di Baranzate, che finalmente venne accolto senza ulteriori intoppi, dando vita all’istituzione della nuova municipalità.

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