Barbareschi: «Silvio ha vinto giocando sempre in attacco»

da Roma

È il più impegnato degli attori che votano a destra. Da anni non fa mistero di votare An e di ammirare Fini: ieri era a Londra, dove lavora moltissimo, ma si è attaccato a satellite per non perdersi una battuta.
Allora, stavolta chi ha vinto?
«Scherziamo? Non c’era paragone. Ha stravinto Berlusconi».
Sicuro?
Maddài, Prodi se lo è persino detto da solo, cos’è: non si può vedere un curato di campagna che continua a credersi più simpatico di quel che è».
Non le è simpatico Prodi?
«È esattamente quello che sembra: un ex democristiano che cerca di far dimenticare la coalizione che lo esprime».
È preoccupato per il Paese.
«Ma basta, non se ne può più del tentativo di rappresentare l’Italia come non è: non siamo sul lastrico, ha ragione Berlusconi. Se poi ci sono lavori che gli italiani non vogliono fare...».
Il colpo di scena sulle tasse?
«Ognuno ha diritto ai suoi colpi di teatro, ma non credo che sia lì che si giochi il match».
E dove si è deciso?
«Oggi Berlusconi ha giocato senza freni. E ha fatto benissimo a violare le regole, erano fesse, lui doveva farsi sentire».
Non sarà troppo di destra?
«Ma che di destra! Qui siamo un Paese in cui si cerca sempre di mettere d’accordo tutti, si fanno patti per arrivare secondi, e poi si scopre che si è quinti. Fa bene! Stasera si è visto, Berlusconi è un fuoriclasse: gente così ne nasce uno ogni 50 anni».
Si aspettava una battuta sulla pena di morte?
«No. Ha fatto bene a non farla: lo conosco bene, è un liberale vero. Il problema di Prodi è che è fuori ruolo: non è un leader, tutt’al più un consulente economico».
E le tasse?
«Berlusconi fa bene a insistere. Nessuno dei due mi convince sull’evasione: qui se chiedi la fattura in un ristorante vedi facce sbiancarsi!».


Scontro politicamente s-corretto?

«Meno male! In America dopo due anni hanno buttato via il politically correct, grazie a uomini come Mamet e Roth. Bisogna esser cattivi. La Francia, quando deve difendersi è scorrettissima! La sinistra fa del politicamente corretto una bandiera? È una tragedia».

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