Barbieri e Venuti, duetto di rango

La rivincita della musica di qualità. E il successo del caro, vecchio disco, confezionato elegantemente, a scapito del freddo mp3. In due parole, Joe Barbieri. Il cantautore napoletano sarà domani sera all’Auditorium, per festeggiare le 20mila copie vendute di Maison maravilha a un anno dalla pubblicazione. Con lui sul palco, ospite prezioso, anche Mario Venuti, amico e collaboratore di lunga data, che interpreterà con Barbieri qualche canzone in duetto. Musica di qualità, si diceva: Maison maravilha è un disco che affonda le radici nelle passioni dell’artista partenopeo, dal jazz al fado, alla bossa nova. Arrangiamenti raffinati, ottimi musicisti, cura estrema per ogni particolare, per dar vita a undici canzoni eleganti, premiate dalla critica e soprattutto dal pubblico. L’album è stato distribuito in vari paesi del mondo, confermando la capacità di Barbieri di valicare i confini imposti dalla lingua. Già il disco precedente, In parole povere, aveva ottenuto grande successo all’estero, venendo eletto come miglior disco del 2007 in Germania. La perla di Maison maravilha è il duetto con Omara Portuondo in Malegrìa: l'artista cubana, stella di «Buena Vista Social Club», ha accettato di buon grado di cantare con Barbieri, invitandolo addirittura a duettare con lei sul palco durante un recente concerto romano. E un altro duetto, registrato stavolta con Chiara Civello, ha dato vita a una nuova versione di Lacrime di coccodrillo, destinata a diventare una rarità per collezionisti. Barbieri ha infatti scelto di pubblicare il brano su un singolo a tiratura limitata, stampato in appena 200 copie dalla sua etichetta «Microcosmo». Un disco acquistabile tramite il sito dell’artista, così come l’edizione deluxe di Maison maravilha, che oltre al cd contiene un 45 giri con due brani inediti e undici foto, una per ogni canzone dell’album. Scelte artistiche e promozionali inusuali e non scontate, che in un momento di crisi profonda della discografia, sempre più orientata a tagliare i costi con un progressivo impoverimento dei contenuti e dei contenitori, confermano l’interesse del cantautore per la qualità. Il successo del disco, in questo senso, è davvero confortante, e lascia ben sperare per il decennio appena iniziato.

Pino Daniele tanti anni fa aveva definito Barbieri il «suo erede naturale». Ripetere il successo commerciale del chitarrista napoletano è impresa ardua, ma certamente in Joe Barbieri c’è quel talento che animava i primi lavori dell’autore di Je so’ pazzo.

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