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Barbone dimenticato in barella: otto indagati

La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone per la morte di Dmail Bogadi il barbone di origine polacca di 40 anni deceduto all’ospedale Grassi di Ostia dove era stato trasportato con un’ambulanza il 27 ottobre del 2005. L’uomo era rimasto su una barella all’addiaccio per più di 17 ore. Il pm Tiziana Cugini ha ipotizzato, a seconda delle posizioni, i reati di omicidio colposo e di falso nei confronti di otto persone, tra medici, infermieri e personale amministrativo, su cui si pronuncerà, il prossimo 17 luglio, il gup Claudio Tortora. L’uomo era arrivato di pomeriggio in ospedale ubriaco e, in attesa di essere visitato, aveva dato più volte di stomaco. Una situazione che aveva infastidito il personale del pronto soccorso tanto che lo stesso clochard era stato portato fuori dal reparto e lasciato su una barella al freddo. Solo il mattino successivo un infermiere si sarebbe accorto dell’uomo a causa dei suoi problemi respiratori. Secondo quanto accertato dagli inquirenti sarebbe stato falsificato anche l’orario di arrivo, in cartella clinica, e l’indicazione della durata del periodo di rianimazione, al quale il barbone sarebbe stato sottoposto.

Tra le persone per cui è stato chiesto il processo vi è anche una poliziotta che il giorno del ricovero del barbone avrebbe spostato la barella su cui si trovava il clochard dalla zona del triage all’esterno dell’ospedale. La poliziotta deve rispondere di concorso in omicidio colposo.

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