Il Barcellona torna alla carica Pronti 50 milioni più Eto’o

Un silenzio fragoroso durato un paio di giorni scarsi, poi bufera: Ibra e Maicon restano irrequieti. Ha iniziato Antonio Caliendo: «Aspettiamoci l’assalto del Real». Dalla Spagna notizie meno confortanti per il procuratore di Maicon Douglas. Florentino Perez starebbe puntando al difensore Alvaro Arbeloa, ex giovane della cantera madridista, silurato proprio ai tempi dei primi Galacticos, girato al Deportivo La Coruña e ora in Premier al Liverpool, medesimo ruolo di Maicon.
Ma sempre dalla Spagna starebbe per arrivare l’offerta indecente, unica strategia per mettere sotto contratto Zlatan Ibrahimovic. Dietro c’è il Barcellona di Joan Laporta. La sua priorità resta David Villa del Valencia, una delle poche alternative lasciate sul mercato da Perez. Villa è sponsorizzato dal premier José Luis Rodrigues Zapatero che come tutti i catalani sta soffrendo questa tirannia madridista e non ha usato giri di parole per caldeggiarne l’acquisto. Inoltre Villa ha tenuto duro con Perez e questo sarebbe un altro punto in più che colmerebbe di orgoglio i catalani. Laporta ha puntato 43 milioni sul cartellino del giocatore ma Roman Abramovic è arrivato a 45 su preciso desiderio di Carlo Ancelotti. Il Barcellona non può lasciarsi sfuggire l’obiettivo primario della sua campagna acquisti, ma dall’entourage di Laporta si sta facendo largo l’ipotesi che non sia Villa la prima scelta, ma Zlatan Ibrahimovic che fin dalla sera di Inter-Sampdoria di coppa Italia, 1-0 con una sua rete, dichiarò: «Vorrei andare a giocare nella Liga». Era il 23 aprile, aggiornato poi con: «Adoro il Barça e il suo gioco». La strategia di Laporta è attendere fino all’ultimo, anzi spingersi oltre, quando la convivenza fra Zlatan e il gruppo nerazzurro diventerà impossibile. Il gioco lo conoscono tutti, infatti Massimo Moratti che è amico di Laporta ma giustamente non si fida, ha fissato una cifra di 80 milioni per chiudere la partita. Laporta ha pronta la contromossa: 50 milioni più Samuel Eto’o che non rinnova e punta a liberarsi a parametro zero per farsi caricare sul conto corrente i soldi risparmiati per l’acquisto del suo cartellino. Cartellino che al momento non supera il valore di venti milioni e prevede un ingaggio al camerunense di 10 milioni di euro a stagione.
In Corso Vittorio Emanuele al 9 si respira l’aria che Moratti ha chiesto e il suo ad Ernesto Paolillo ha dichiarato: «Stiamo tranquilli qualche giorno, non è il momento di fare polemiche», e su Ibrahimovic in particolare ha riferito di sentirsi lusingato: «Ibra si sente parte integrante di questa squadra, di questa società e questo fa piacere a noi e ai suoi compagni di squadra».
La tifoseria su Zlatan è divisa, probabilmente non c’è unanimità neppure in società, sia a Milano, sia a Barcellona. Il costo dell’operazione è di oltre 120 milioni di euro al netto, cartellino più ingaggio, tanti per un club che nel suo statuto ha una clausola che vieta la pubblicità sulla maglia. Ma è anche vero che lo svedese è rimasto l’unica carta vincente sul mercato: Frank Ribery, Luis Fabiano e Jan Huntelaar non lo valgono. Il Barça ha poi una seconda alternativa: l’offerta del Manchester City di 30 milioni di euro per Eto’o, con salario di 11 milioni netti al giocatore. E anche in una terza ipotesi con David Villa al Barcellona, per Ibra non cambierebbe molto, diventerebbe il primo nome sul taccuino di Carlo Ancelotti che non ha mai negato la sua ammirazione per l’ultimo capocannoniere della serie A. Con Didier Drogba che rientrerebbe prepotentemente in gioco, pronto per approdare con Deco e Carvalho nell’Inter post Ibra. Ci sarebbero poi i campioni d’Inghilterra del Manchester United che qualcosa devono fare dopo le partenze di Cristiano Ronaldo e Carlitos Tevez.

Da qualunque parte si giri c’è sempre di mezzo Zlatan, unico grande crak rimasto in circolazione. Non rimane molto tempo, la prossima settimana iniziano i ritiri e Josè Mourinho ha già avvisato: quando arrivo tiro giù la saracinesca, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

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