Barclays: «Non ci serve aiuto» A Londra il titolo vola (+73%)

Fino alla scorsa settimana, era la principale indiziata di un processo di nazionalizzazione imminente. Alla Borsa di Londra, infatti, i titoli erano precipitati. Ieri, però, da Barclays sono arrivate solo buone notizie: il 2008 si è chiuso con un utile lordo superiore ai 5,3 miliardi di sterline previsti dagli analisti e, soprattutto, non sarà necessaria un’ulteriore iniezione di capitali pubblici. E così, la City ha subito cambiato registro nei confronti della banca, premiandola con un rialzo del 73%. «Quanto comunicato da Barclays - ha commentato un trader - ha contribuito a ridurre un po’ l’avversione al rischio nei confronti dei titoli bancari».
Del resto, il sistema creditizio inglese è nella bufera. Il governo ha dovuto scendere di nuovo in campo nei giorni scorsi con un ulteriore pacchetto di aiuti da 500 miliardi. La stessa Barclays ha sofferto la crisi, dovendo procedere a svalutazioni per otto miliardi. «L'utile è calcolato dopo tutti i costi e le svalutazioni», ha fatto sapere l’istituto in una lettera aperta inviata ieri agli azionisti, al personale e ai clienti. «Al netto del suo stesso credito, dell’hedging e dell’utile di competenza, le svalutazioni per l'anno saranno di circa 5 miliardi di sterline», ha aggiunto la banca.
La parte più rassicurante è però quella in cui Barclays spiega di non essere alla ricerca di nuovo capitale né dal governo britannico, né dal settore privato.

La banca ha anche detto di aver avuto «un buon inizio d’anno» e che il livello di attività dei clienti è stato alto. «In particolare - puntualizza l’istituto - la performance operativa di Barclays Capital, che beneficia dell'integrazione adesso completata del business Lehman, è stata estremamente forte».

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