Nba, choc da 10 miliardi. I Lakers passano di mano

È la cessione più cara di sempre. Dopo 46 anni i Buss vendono la franchigia al miliardario Walter

Nba, choc da 10 miliardi. I Lakers passano di mano
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I Los Angeles Lakers come il Milan, i Buss come i Berlusconi, la fine di un'era. Era l'aprile 2017 quando Silvio Berlusconi, dopo 31 anni, prendeva la sofferta decisione di vendere i rossoneri ai cinesi della Rossoneri Sport Investment Lux, ed era mercoledì notte quando, dopo 46 anni di proprietà, la famiglia Buss ha deciso di vendere i gialloviola. Dopo la scomparsa di Jerry, colui che nel 1979 acquistò la franchigia per 67,5 milioni dollari, la gestione dei Lakers era infatti passata ai figli, con Jeanie al comando delle operazioni. E sempre Jeanie mercoledì, come un passaggio che non ti aspetti, un no look di Magic Johnson, è arrivata ad un accordo leggendario: le quote di maggioranza dei Lakers passano al miliardario Mark Walter (AD della holding TWG Global e della società di investimenti internazionale Guggenheim Partners oltre che proprietario di maggioranza dei Dodgers e già azionista dei Lakers dal 2021). Monstre la valutazione: 10 miliardi di dollari, la più grande vendita nella storia dello sport mondiale che incorona i Lakers franchigia sportiva più costosa di sempre, superando gli storici rivali dei Boston Celtics (venduti recentemente per 6 miliardi di dollari).

Il primo ad applaudire questo passaggio di testimone è stato quel Magic Johnson punta di diamante di Jerry Buss nell'ossatura dei Lakers dello Showtime: «Jeanie ha visto con i propri occhi come Mark ha costruito una squadra vincente con i Dodgers e sa che farà la cosa giusta per la squadra, l'organizzazione e i tifosi dei Lakers!» ha detto l'ex campione. Quei Lakers come il grande Milan degli olandesi dunque, squadre iconiche, vincenti ma soprattutto rivoluzionarie nate dalle menti di due sognatori ambiziosi che hanno visto oltre sfidando anche la sorte come quando Buss scelse l'allora assistente Pat Riley per guidare i gialloviola e Berlusconi puntò su Arrigo Sacchi. «Il successo non consiste solo nel vincere, ma anche nel lasciare un'eredità» diceva Buss senior e lui, come Berlusconi, quella Legacy l'ha lasciata in maniera indelebile: dal 1979 ben 11 titoli Nba (su 17 totali) oltre ad aver portato leggende divenute poi Hall of Famers a partire da Magic fino al compianto Kobe Bryant. «Il Milan la squadra più titolata del mondo, e io il presidente che ha vinto più trofei. Santiago Bernabeu ne ha vinti la metà e gli hanno pure intitolato uno stadio» scherzava così Silvio Berlusconi nel 2013.

Buss un'arena dedicata non l'avrà ma fuori dalla CryptoArena di Los Angeles una statua in suo onore accanto a quelle di Magic, Kareem, Shaq, West e Kobe arriverà perché senza Buss non avremmo mai avuto i Lakers e la loro dinastia.

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