«Non si capisce in nessun modo come le autorità campane odierne abbiano osato il 20 febbraio 2009, ad appena 4 mesi di distanza dalla venuta del Pontefice Benedetto XVI, emettere un decreto di esproprio di oltre due ettari di terreno allinterno del perimetro del Santuario». La rivelazione è di monsignor Carlo Liberati, vescovo di Pompei, che ha lanciato lanatema alla giunta regionale campana, presieduta da Antonio Bassolino, dinanzi ad oltre 30mila fedeli, accorsi laltroieri mattina per la supplica alla Madonna del Rosario. Supplica presieduta da monsignor Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia.
Gli oltre due ettari espropriati alla Delegazione pontificia per il santuario della Beata Vergine del Rosario dovrebbero servire per edificare una nuova stazione della Circumvesuviana a Pompei. Ma su quel terreno si tengono il Meeting dei giovani, messe allaperto per decine di migliaia di pellegrini, raduni dellAzione cattolica, dei focolarini e di altre organizzazioni cattoliche. Per questo monsignor Liberati non ci sta a perdere larea così preziosa per i fedeli, non solo napoletani.
Ai pompeiani raccolti in piazza, il prelato rivela di aver «subito presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Campania ma, in silenzio e con assoluto rispetto, perché si era in campagna elettorale, tanto è vero che oggi rivelo questa offesa per la prima volta».
Il popolo della Madonna del Rosario applaude a lungo il suo vescovo.
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