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Basta ai camion della morte che portano i cuccioli dall’Est

AFFARI Arrivano i Tir con i cani e i gatti, poi gli animali sono smistati nei vari Paesi

Basta ai camion della morte che portano i cuccioli dall’Est

Forse è arrivato veramente il momento in cui, cuccioli di poche settimane d’età strappati alle mammelle della madre e al calore di fratelli e sorelle, cesseranno di morire nei ricoveri di cliniche veterinarie dove ai medici risulta impossibile contrastare un micidiale cocktail di parassiti, virus e batteri che si nasconde in quei corpicini nati a mille chilometri di distanza. Finalmente sarà assestato un colpo definitivo al turpe commercio dei cuccioli acquistati nell’Europa dell’Est (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, ecc.) per una cantata e rivenduti a centinaia d’euro nei mercati del nostro Paese o nei locali di venditori privi di scrupolo.
Ieri l’altro infatti, dal ministro degli Affari esteri Franco Frattini e dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, è arrivato un ulteriore segnale deciso contro i trafficanti e gli importatori clandestini di cuccioli d’animali domestici. Nel corso di una conferenza stampa alla Farnesina i due politici di governo, da sempre notoriamente sensibili al benessere e alla tutela degli animali, hanno annunciato le iniziative prese, nei loro campi di competenza, al fine di porre un freno al dilagare dell’importazione di cani da quelle parti d’Europa dove i contadini hanno da tempo smesso di coltivare la terra o produrre latte, per darsi al più remunerativo sfruttamento di cagne di razza, la cui prole è destinata ai mercati dell’Ovest, quali appunto l’Italia, con tutti i rischi sanitari che questo comporta. Cuccioli staccati dalla madre a trenta giorni di età, da lustri varcano frontiere compiacenti di notte, su camion che li trasportano a centinaia verso i luoghi di raccolta, dove vengono avviati verso Ovest. Riempiti di antibiotici e immunoglobuline contro le principali malattie infettive dei cuccioli, sono poi venduti a ignari acquirenti che si trovano, entro un paio di giorni, il cagnolino in casa gravemente malato. Talvolta i loro certificati di nascita e sanitari vengono falsificati da veterinari correi che attestano date fantasiose e vaccinazioni mai eseguite.
Il disegno di legge, approvato il 2 ottobre scorso, introduce un reato specifico di traffico clandestino d’animali che prevede la reclusione per chi se ne macchia, oltre a sanzioni amministrative, e la speranza di tutti è che tale disegno trovi una corsia preferenziale in modo da essere convertito in legge prima di Natale, come lo stesso Frattini ha auspicato. Il ministro degli Esteri si è particolarmente prodigato, ponendo mano a uno strumento legislativo diretto e, per questo, ha raccolto l’applauso convinto delle associazioni animaliste, in particolare della Lav, che gli ha inviato ringraziamenti pubblici calorosi, per bocca del suo presidente Gianluca Felicetti.
Nel medesimo disegno di legge si rendono ancor più pesanti le pene per chi maltratta gli animali sottoponendoli a interventi di chirurgia vietati, se non in condizioni certificate dal medico veterinario, quali il taglio delle orecchie, della coda, l’asportazione di unghie e denti.

Il giro d’affari che ruota attorno all’importazione illegale di cuccioli dall’Est è stimato in circa 300 milioni di euro e l’aumento di valore dei cani acquistati in loco da importatori disonesti e privi di alcuno scrupolo è tale che essi mettono già in conto mortalità che sfiorano il 50% durante il viaggio dei «camion della morte». Sono soprattutto ShiTzu, Carlini, Terrier, Pinscher e Chihuahua, le razze più interessate da questa vergognosa tratta che ci auguriamo tutti abbia i giorni contati.

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