«Basta incarichi sportivi ai magistrati»

Mai più incarichi sportivi ai magistrati. Perché di fronte allo scandalo del calcio e agli interessi economici che girano intorno al mondo del pallone e dello sport in genere c’è il rischio che l’attività del giudice sportivo non sia più percepita dall’opinione pubblica come una «prestazione disinteressata a tutela del rispetto delle regole dell’agonismo». A invocare la linea del rigore è l'Associazione nazionale magistrati, che invita il Csm a farla propria, magari azzerando anche gli incarichi in corso.
Un’ipotesi tutt’altro che peregrina, visto che a Palazzo dei marescialli la discussione è già cominciata e che lunedì prossimo i consiglieri della Quarta Commissione potrebbero votare sulle due opzioni sul tappeto: vietare da subito e per sempre gli incarichi sportivi, revocando quelli in atto (una sessantina circa); oppure limitarsi a sospendere le autorizzazioni future, in attesa di mettere a punto, entro luglio, cioè prima che il Csm chiuda i battenti per scadenza del suo mandato, regole più severe, e in questi due mesi affrontare anche la questione degli incarichi in corso.


Il Csm dia «un segnale chiaro ai cittadini e ai magistrati, escludendo per il futuro ogni autorizzazione di magistrati a ricoprire l’incarico di giudice sportivo e valutando la possibilità di revoca di tutti gli incarichi in corso di svolgimento», recita il documento approvato all’unanimità dalla giunta dell’Anm.

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