"Basta moschee o case ai rom". La candidata Idv inguaia Pisapia

Per l’Italia dei valori l’ex leghista Piccinni ha rivisto «radicalmente» le sue idee. Lei non molla: «No al piano nomadi e chiudiamo i centri islamici negli stabili»

Il segretario regionale dei dipietristi assicura che Raffaella Piccinni condivide «totalmente» «principi e programmi politici» dell’Italia dei Valori. Evidentemente è il partito di Di Pietro che ha cambiato idea. Sì perché Raffaella Piccinni non ci pensa nemmeno a fare marcia indietro. La ex militante della Lega oggi in corsa alle Comunali per l’Idv assicura che lei non ha mai proposto vagoni della metropolitana ad hoc per gli extracomunitari - la cosa è confermata da chi era presente - e dichiara che una sua battuta sui «vagoni rosa» è stata manipolata. Anzi ora intenderebbe querela il «Giornale» per aver scritto che lei voleva l’apertheid nella metro. Ma quel giudizio lo dettero - guarda caso - i suoi attuali compagni di partito, e non con un esponente qualsiasi. Fu il capogruppo Massimo Donadi a condannare quel discorso - per come era stato riportato dalle cronache - come «un’indecenza che ricorda l’apartheid e la segregazione razziale».
Oggi il segretario regionale dell’Idv, Sergio Piffari, le definisce «posizioni forti», e osserva che è curioso che «venga giudicato con due pesi e due misure diverse» chi «a un certo punto della propria attività politica, decida di rivedere o modificare radicalmente posizioni passate (anche forti)». «Rivedere le posizioni politiche passate, per quanto estreme - dice Piffari - significa aver riflettuto ed esseri maturati. E a volte, come in questo caso, oltre a essere un bene potrebbe essere un esempio anche per altre persone». Insomma per il suo attuale partito la candidata ha mutato posizioni e questo è un fatto positivo. «Nell’Idv - assicurano - non c’è stato, non c’è e non ci sarà mai spazio per chi sostiene posizioni razziste, discriminatorie e limitative delle libertà altrui». L’adesione all’Idv - assicurano - «è preceduta dalla sottoscrizione del codice etico nonché dalla totale condivisione di principi e programmi politici, senza se e senza ma». La Lega con Matteo Salvini le fa «tanti auguri», ma quali sono le posizioni e le proposte della candidata sui temi più urgenti? Una delle questioni che le stanno a cuore sicuramente il piano nomadi, che prevede di fare di via Idro un campo di transito, un’area di smistamento per gli altri campi. Contro questo progetto il comitato animato dalla Piccinni ha raccolto negli anni scorsi migliaia di firme, e su questo lei non molla: «Se 10mila persone, residenti, dicono no al campo nomadi - afferma - il campo nomadi non si fa». Valutazione analoga sugli alloggi popolari da destinare alle famiglie di nomadi che decidono di lasciare i campi: «Non trovo giusto - ribadisce - che qualcuno passi avanti a qualcun altro, italiano o straniero che sia. Un cittadino è un cittadino. In un momento di crisi come questo - aggiunge - con quei 13 milioni di euro stanziati per il piano nomadi farei alloggi per i giovani, o gli studenti». Posizioni non certo corrispondenti al programma di Giuliano Pisapia, che vuol dare il voto agli immigrati e punta tutto sull’integrazione, e vuole un grande centro islamico: «In via Padova - ribatte lei - i residenti si svegliano alle 5 del mattino per le preghiere del ramadan, non possiamo tollerare le moschee dentro i condomini».

«La Lega dice no alle moschee - osserva - ma chi è che può chiuderle? Il potere di fare ce l’ha chi sta al governo».
Dallo staff di Pisapia commentano così: «Ci affidiamo alle valutazioni dell’Idv nella scelta dei candidati. In questo caso non esistono profili di natura penale».

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