"Basta, ora vedrete il mio lato cattivo"

L’attrice, testimonial dei nuovi programmi d’intrattenimento di Sky, è la protagonista di "Fashion House", soap su Sky Show

"Basta, ora vedrete il mio lato cattivo"

Milano - Cara Bo Derek, sono anni che in Italia non si sente parlare di lei ...
«Semplice, ho avuto molto da fare».
Non nel cinema, però...
«Forse non come attrice, ma come produttrice sì».
Per il pubblico di tutto il mondo lei è stata il sex symbol degli anni Ottanta. Poi che cosa è successo?
«Un po’ sono invecchiata io, un po’ sono arrivate delle attrici altrettanto belle. È dura, molto dura restare al vertice a lungo».
Per diventare il simbolo del sesso, bastano le doti fisiche?
«No, comunque aiutano».
Che effetto fa sentirsi la donna più bella del mondo?
«Ma chi l’ha mai detto che ero io la più bella?».
Chissà quanti corteggiatori: il più famoso?
«Sì, ne ho avuti tanti, lo ammetto. Ma nomi no, non ne voglio fare».
Neanche il più insistente e, se mi passa l’impertinenza, il più fortunato?
(Ride) «Mi spiace, ma non parlo».
Senta, il suo film più celebre è stato 10. Si può dire che è stato anche l’unico suo grande successo?
«Direi proprio di no. Ne ho fatti altri tre o quattro che sono andati molto bene».
Nuda non si è mai mostrata, almeno sullo schermo. Una questione di pudore?
«Eh no, in 10 ero proprio nuda».
Ma non completamente. C’erano certi giochi di luci e ombre...
«Vuole scherzare? Ero nuda, nudissima».
Va bene, sarà un’occasione per rivederlo. Ma solo per accertare la verità. E il paginone di Playboy l’ha mai fatto?
«Il paginone centrale no, ma servizi fotografici sì. Cinque in totale, sempre ripresa da mio marito John».
Prima o dopo 10?
«Dopo».
Se gliel’offrissero adesso quel paginone?
«Direi di no. Ma non credo che me l’offriranno».
Diverse sue coetanee hanno avuto una carriera più fortunata della sua, Kim Basinger, Michelle Pfeiffer, Meryl Streep, Kathleen Turner. Come mai?
«Non lo so. So soltanto che io non ho mai anteposto la carriera alla vita privata».
Ne invidia qualcuna...
«No».
Lei si è mai rifatta dal chirurgo, come per buttar lì un nome a caso Joan Collins?
«Mai. Ma non mi ero accorta che Joan Collins si fosse rifatta».
Anche lei forse deve rivedere qualcosa. Senta, la critica, a differenza del pubblico, non l’ha mai amata...
«Non devo essere io a doverlo spiegare. Comunque non mi sono mai sentita offesa dalle critiche».
Neanche per i suoi tanti Oscar alla rovescia. Sono stati meritati?
«Per cominciare, di Golden Raspberry ne ho vinto un solo, non tanti. E non me la sono presa. Se uno non è più che popolare mica glielo danno. Quindi, tutto sommato, è buon segno».
Quanto deve a suo marito, John Derek? Tutto, come sostengono i più cattivi?
«Anzi, quasi niente. Basti dire che ha sempre cercato di non farmi fare carriera».
Gelosia?
«No, non era un uomo geloso. Neanche sul piano professionale».
Comunque sia un eccezionale scopritore di belle donne, di cui tre le anche sposate, Ursula Andress, Linda Evans e lei...
«Scopritore no, marito sì. Sia Ursula, sia Linda, sia io, eravamo già qualcuno prima del matrimonio. Certo, poi siamo cresciute, ma non ci ha scoperte John».
Tornando indietro, quali film non rifarebbe?
«Non rimpiango niente. Credo che li rifarei tutti».
Perfino il bruttissimo Bolero extasy?
«Ma se ha avuto un grandissimo successo...».
C’è invece un film che si è pentita di aver rifiutato?
«Mi spiace di non aver prodotto Il velo dipinto...».
Ah, è appena uscito anche in Italia. L’ha visto?
«Non ancora. È una bellissima storia d’amore. Peccato».
Che ricordo ha del suo unico film italiano, "Sognando la California", al fianco di Massimo Boldi e Nino Frassica?
«Mi sono divertita un sacco. Con attori simpaticissimi. Io facevo la parte di me stessa».
Tutti dicono di avere un modello cui ispirarsi. Il suo chi è stato?
«Le mie due attrici preferite sono Deborah Kerr e Katharine Hepburn».
Adesso si è buttata nella tv. Le piace?
«Non posso dire di essermi buttata. Perché intanto continuo a fare la produttrice anche per il cinema».
In questo Fashion House in arrivo su Sky, per l’esattezza Sky Show, lei è cattivissima. per sessantacinque puntate di fila, dal lunedì al venerdì. È la prima volta che diventa cattiva?
«Sì, la primissima. Finalmente. Ero stufa di essere sempre buona per forza».
Lei che ruolo ha esattamente?
«Sono la direttrice della casa di moda, Maria Gianni. Perfida, come detto. Molto attaccata al figlio, uno che la moda la detesta, e ancora di più ai soldi».
Quanto le somiglia?
«Molto più di quanto si pensi. Anche se non sono mai io la prima ad attaccare».


Come una pantera?
«No, la pantera è più aggressiva di suo. Piuttosto, come una vipera, direi».
Con il cinema ha chiuso?
«E perché?».
Reciterebbe nel ruolo della mamma di Scarlett Johansson?
«Domani».

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