La candidata woke, Iacchetti e l'odio della sinistra: ecco il podio dei peggiori

Antonella Bundu teorizza la necessità di "smantellare la bianchezza". Enzo Iacchetti durissimo in tv. Il consigliere dem: "Vi abbiamo già appesi per i piedi una volta". Ecco i peggiori della settimana

La candidata woke, Iacchetti e l'odio della sinistra: ecco il podio dei peggiori
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Al terzo posto del podio dei peggiori, questa settimana, abbiamo Antonella Bundu. Candidata della lista "Toscana Rossa" alle elezioni regionali, era sconosciuta ai più fino a qualche giorno fa quando se ne è uscita con un post in cui teorizzava la necessità di "smantellare la bianchezza". Secondo la Bundu la bianchezza è "una struttura di potere che forma un ordine sociale, economico, gerarchico". E spiega: "Non basta più riconoscere il problema. Bisogna attaccarlo. Smontarlo. Disarticolarlo". Niente di nuovo sotto il sole: è il solito cliché woke della colpa atavica dei bianchi in quanto bianchi. Certe posizioni, che vorrebbero invocare uguaglianza, non fanno altro che creare divisioni e scontri. Anche se non giustificano i commenti violenti che alcuni leoni da tastiera si sono sentiti in diritto di scrivere per criticare il post.

Sul secondo gradino c'è Enzo Iacchetti per il durissimo intervento a È sempre Cartabianca su Rete 4. Chiamato a confrontarsi con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, su quanto sta accandendo nella Striscia di Gaza, ha detto che, in una situazione del genere, non dovrebbe esserci contraddittorio. Non solo. Quando Mizrahi gli ha fatto presente che il suo è un atteggiamento fascista, ha perso le staffe e, dopo avergli dato dello "stronzo", ha minacciato di prenderlo a pugni. Non ci interessa entrare in alcun modo nel merito delle posizioni, pro o contro Israele. Ognuno può avere la sua idea. Ma ognuno deve avere la possibilità di esprimerla. Il contraddittorio è il sale di ogni confronto. Negarlo e tanto più minacciare di alzare le mani per far tacere l’avversario è un atteggiamento violento che non può essere in alcun modo accettato. Altrimenti si rischia di replicare in tv le brutte scene che abbiamo visto all’università di Pisa dove un docente, per non soccombere ai militanti pro Pal che hanno interrotto la sua lezione, è finito in ospedale.

Al primo posto, anche questa settimana, si posiziona la sinistra dell'odio. Il peggiore di tutti è sicuramente il consigliere comunale dem, Claudio Chiarotti, che a Genova si è scagliato contro il capogruppo di Fratelli d'Italia, Alessandra Bianchi. "Non dire ca... – le ha urlato addosso – vi abbiamo già appesi per i piedi una volta". A scatenarlo è stata la sacrosanta richiesta del centrodestra di osservare un minuto di silenzio in consiglio comunale per ricordare Charlie Kirk. Da giorni, un secondo dopo il barbaro omicidio dell’attivista conservatore, nella sinistra si sono scatenati gli istinti più bassi. Il senso: Kirk era un odiatore e il suo odio ha attirato altro odio. Leggi anche: tutto sommato, se l'è cercata. E poi c'è stato pure chi ha osato teorizzare che "sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa".

Stiamo pericolosamente correndo lungo un crinale a dir poco scosceso e rischiamo che, prima o poi, anche qui in Italia tutto quest'odio, per ora solo verbale, si trasformi in odio fisico. Lo diciamo chiaramente: fermatevi prima che sia tardi.

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