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Il raid russo un'ora dopo le sanzioni. La tempistica di una "ritorsione"

L'annuncio della Kallas, poi lo sconfinamento sulla sua Estonia. Tajani: "Da Putin provocazioni". Fitto: "Grandissima preoccupazione". La Nato e il ruolo dell'Italia

Il raid russo un'ora dopo le sanzioni. La tempistica di una "ritorsione"
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L'incursione di dodici minuti dei tre Mig russi sui cieli dell'Estonia non è soltanto la quarta violazione dello spazio aereo Nato nel giro di pochi giorni, l'ennesima "provocazione" di Vladimir Putin, per usare le parole del vicepremier italiano Antonio Tajani. Ma potrebbe arrivare a essere una sorta di "ritorsione" da parte del Cremlino diretta questa volta a colpire più l'Unione europea che la Nato. A Bruxelles, ma anche a Roma, non è infatti passata inosservata la singolare tempistica della giornata di ieri. Che ha visto i Mig russi sconfinare nei cieli dell'Estonia giusto un'ora dopo l'annuncio in tv da parte dell'Alta rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas del diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Misure piuttosto stringenti, che mirano ad anticipare al primo gennaio 2026 il divieto di importazione di gas naturale liquefatto dalla Russia e puntano a bloccare completamente le transazioni per le banche e gli istituti finanziari russi. Estone è Kallas, estoni sono i cieli violati. Sarà pure una coincidenza, ma di certo non è passata inosservata. Peraltro, il tutto accade mentre la Commissione Ue sta mettendo a punto una proposta per utilizzare gli asset congelati alla Banca centrale russa (o meglio, i flussi finanziari che questi beni producono) per sostenere economicamente l'Ucraina. "Valutiamo con attenzione la proposta europea, ben coscienti dei limiti legali", spiega il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti a margine dell'Ecofin di Copenaghen.

Un quadro, dunque, per nulla rassicurante. E che, se mai ce ne fosse stato bisogno, rende sempre più stringente il rafforzamento del fianco orientale dell'Ue e l'approfondimento della questione della cooperazione europea in materia di difesa. Questioni che saranno al tavolo del prossimo Consiglio europeo, in programma a Copenaghen il primo di ottobre.

Intanto, il primo ministro estone Kristen Michal ha già chiesto alla Nato una consultazione in merito all'applicazione dell'articolo 4 della Carta dell'Alleanza. L'obiettivo è quello di trasformare l'attuale pattugliamento aereo baltico in un sistema di difesa aerea in cui la missione Sentinella dell'Est sia operativa h24 e in maniera permanente. E proprio ieri la Spagna ha risposto all'appello della Nato mettendo a disposizione tre caccia Eurofighter, un sistema radar avanzato e un aereo da trasporto A400. E a tal proposito sono i senatori Pier Ferdinando Casini e Filippo Sensi a presentare in Senato un'interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto per chiedere se corrisponda a verità che anche "il governo italiano avrebbe inizialmente prospettato la possibilità di inviare due Eurofighter", disponibilità che "sarebbe stata successivamente ritrattata" per ragioni di "natura politico-elettorale". Una circostanza che il ministro Tajani giovedì smentiva categoricamente. "Non abbiamo mai preso impegni in questo senso e per la difesa del fronte orientale dell'Alleanza già forniamo aerei e una batteria contraerea Samp-T", spiegava in Transatlantico il vicepremier. In effetti, a difendere i cieli estoni e della Nato ieri sono stati proprio due F-35 italiani che si sono alzati in volo dalla base estone di Amari, dove l'Italia guida l'operazione Baltic Eagle III. "Non ci faremo intimidire dalla Russia. La storia - dice Tajani - continua e si ripete, queste cose sono avvenute anche in passato ma sono giochi pericolosi. Putin non deve farli e deve evitare provocazioni". Di "episodi inquietanti e pericolosi" parla invece il vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto.

"Non è la prima volta - dice - e c'è grandissima preoccupazione. La Commissione ha già dato vita ad un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, nel pieno supporto dell'Ucraina, che è un tema centrale e fondamentale dal punto vista strategico per il futuro dell'Ue".

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