«Basta polemiche, Expo merita di più»

Un appello alla collaborazione, a superare le diversità di visioni, quando si tratta della stessa coalizione, e di partito. Un invito nemmeno troppo velato quello che il sindaco lancia al presidente della regione Roberto Formigoni che sabato durante l’inaugurazione delle 4 nuove fermate M3 aveveva accusato esplicitamente il comune dei ritardi sull’acquisizione delle aree, e all’opposizione, in primis Stefano Boeri capolista del Pd e coordinatore dle masterplan del sito che allude al pericolo di una colata di cemento su Expo. «Serve un clima di fiducia e di collaborazione da parte di tutti. Abbiamo da poco festeggiato l’Unità d’Italia - le parole di Letizia Moratti in consiglio comunale - impegniamoci per essere davvero uniti non solo nei discorsi ma nelle cose concrete. Essere uniti anche quando le appartenenze politiche ci dividono se è in gioco il futuro della nostra città e del nostro Paese».
A far discutere anche Comune e Regione la soluzione dell’acquisizione dei terreni, di proprietà del gruppo Cabassi e della fondazione Fiera, su cui sorgerà Expo: se il sindaco ci tiene a ricordare che il 5 ottobre i soci scelsero la via del comodato d’uso, il governatore sabato aveva preso le distanze «noi avevamo indicato da tempo la soluzione che era quella della newco». «Attendiamo con fiducia il pronunciamento dell’Agenzia del territorio, a cui ci siamo rivolti per una valutazione economica del progetto del diritto di superficie - spiega il commissario -. Governo, Regione, Provincia, Comune e Camera di commercio hanno condiviso finora un percorso che è quello del diritto di superficie. La soluzione prescelta sarà quella che più di tutte potrà garantire l’interesse pubblico». A questo proposito l’opposizione, con il capogruppo del Pd Piefrancesco Majorino, ieri è tornata a chiedere l’esproprio «la soluzione più efficace per garantire l’interesse della collettività». Gioca al rialzo Basilio Rizzo, capolista di sinistra per Pisapia: «Se si sceglierà una via diversa all’esproprio - ha avvertito - ricorrerò a ogni istituzione competente perchè verifichi che non siano dissipate risorse della collettività e dunque non tutelato appieno l’interesse pubblico».
Altro tema caldo del dibattito in consiglio il progetto per il sito Expo all’indomani dell’uscita dell’ad Giuseppe Sala che aveva spiegato come Expo «non può essere solo l’orto botanico». «Innovazione e tecnologia non sono in opposizione all’idea di verde - spiega Letizia Moratti -. Tecnologia significa agricoltura intensiva, fonti energetiche alternative, microirrigazione, bioagricoltura, biotecnologie per la filiera alimentare. Non c’è contraddizione ma integrazione». L’opposizione ha depositato una mozione per impegnare il sindaco a «rispettare nella sua interezza il progetto di una grande orto botanico».
«Le modifiche del progetto fanno parte di un percorso naturale - la replica - sono i paesi che dettano le condizioni con cui vogliono aderire e sta nell’autonomia dell’ad della società negoziare con i paesi».

«Un expo bucolico fatto solo di orto botanico non avrebbe interessato nessuno - incalza il presidente della commissione comunale Expo, Carlo Fidanza - è ovvio che bisogna adattare Expo alle esigenze che le metropoli e i paesi avranno tra 4 anni».

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