«Basta con lo spaccio dentro il liceo!»

Sono mamma di un ragazzo che frequenta la terza liceo scientifico presso il Marconi-Delpino di Chiavari, piazza del Popolo.
Non dico certo qualcosa di nuovo poiché sono certa che tutti sappiano esattamente ciò che succede all’interno del liceo ma tutti, preside in prima persona, fanno finta di nulla.
Sto parlando del libero commercio di «erba» da fumo e pasticche. So bene che non è possibile evitare che certe sostanze circolino tra i ragazzi ma, quello che trovo scandaloso è che chiunque possa tranquillamente commerciare, comprare o vendere, tali sostanze in orario di scuola per la totale mancanza di controlli e/o deterrenti.
Un minimo di controllo da parte della scuola e ancora di più da parte delle forze dell’ordine limiterebbe almeno l’espandersi del problema. Sappiamo bene che su dieci ragazzi che fanno uso di tali sostanze ce ne sono almeno la metà che, colti in castagna una volta, probabilmente smetterebbero. Una «canna» non è la morte di nessuno ma avere chi costantemente procura il fumo o le pasticche a prezzi stracciati è sicuramente uno stimolo ad un consumo maggiore. Oltre ciò è vergognoso permettere che ragazzi e ragazze spaccino senza ritegno da anni, tutti sappiamo chi sono e nessuno faccia mai niente.
Questa lettera non servirà a nulla e mi dispiace sinceramente di non poterla firmare con nome e cognome ma come ben si può immaginare l’unico a pagarne le conseguenze sarebbe mio figlio.
Come madre chiedo che vengano effettuati ripetuti controlli a sorpresa all’interno della scuola.
Chiedo che vengano presi provvedimenti seri e duraturi per cercare in qualche modo di limitare il problema.


Grazie a chi non si limiterà a cestinare questa lettera pensando che magari tra quei ragazzi potrebbe anche essere il proprio figlio, nipote o fratello e che è nostro dovere di adulti cercare almeno di far il possibile per tutelare i nostri ragazzi.

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