«Basta con tutti questi preti rossi»

Carissimo dott. Lussana, ora siamo più tranquilli, tutti, compreso quel sant'uomo del Papa. Infatti se gli succedesse qualcosa (ma Gli auguriamo lunga e salutare vita), a Genova abbiamo già belli e pronti tre preti di elevatissime doti morali ed intellettuali, pronti a giocarsi il soglio di Pietro. Ma ve lo immaginate, per esempio, il «don» Andrea Gallo affacciarsi dal noto balcone (non quello di piazza Venezia - ci mancherebbe pure questa - ma l'altro, quello di piazza san Pietro) ed impartire la benedizione urbi et orbi soprattutto a questi ultimi.... (mi passi la battutaccia!), col sigaro in bocca, fazzoletto rosso al collo, l'immagine del «Che» sul petto ed un bel sombrero in testa? Fantastico! Ma mi chiedo, e lo chiedo altresì ai cortesi lettori di questo libero giornale: è possibile dare tanta rilevante risonanza a certi personaggi, sempre pronti a pontificare, consigliare ed insegnare tutto a tutti e mai disposti ad imparare qualcosa da qualcuno, magari «tacere», e compiere con saggezza ed umiltà quel cristiano dovere cui hanno volontariamente assoggettato la loro vita ed impegnato la loro coscienza? Purtroppo come loro sono in molti e confesso che la questione mi preoccupa non poco. L'altro giorno un mio conoscente, di idee simili, commentando certi avvenimenti mi ha detto che Berlusconi lo fa ridere. Mi è venuto spontaneo rispondergli che coloro che la pensano come Diliberto, Caruso, Luxuria e soci, se e quando andranno a gestire il potere, temo che ci faranno piangere. E non solo figurativamente.

Dobbiamo peraltro ammettere che le cortesie scambiatesi tra Biasotti e Scajola non è che ci consolino molto! Per cui, buttiamola giù così, facendo bene attenzione a come ci comporteremo al momento del voto: meglio tenerci il certo (magari tappandoci montanellianamente il naso), piuttosto che andare incontro ad un futuro incerto, pericolosamente incerto.
Con immutata cordialità

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