Battaglia in Afghanistan: uccisi otto soldati Usa

ATTACCO COMPLESSO OItre 700 talebani hanno impegnato le forze Isaf per un giorno e una notte ai confini con il Pakistan

Battaglia in Afghanistan: uccisi otto soldati Usa

Kabul Centinaia di talebani in azione, un giorno e una notte di sangue, otto soldati americani massacrati. Gli integralisti islamici hanno dato il via sabato mattina ad un duplice attacco contro le forze Nato in una zona dell’Afghanistan da dove gli Usa hanno recentemente annunciato l’intenzione di ritirarsi: sul terreno - al termine di una battaglia durata più di ventiquattr’ore - gli otto soldati americani e due afghani. Il peggior disastro militare per gli Usa da un anno a questa parte.
La regione è quella del Nuristan, al confine con le aree tribali del Pakistan, la stessa dove erano situati i Grandi Buddha fatti saltare in aria dai talebani nel 2001 dopo l’intervento americano. Una zona di montagne impervie e di strette gole dove l’Isaf (Forza internazionale di assistenza alla sicurezza della Nato) non è mai riuscita a conseguire significativi successi e dove aveva già subito pesanti perdite.
Circa 700 guerriglieri partiti da diversi villaggi e da una moschea hanno attaccato due avamposti isolati in una vallata: i soldati dell’Isaf hanno provato a resistere, poi hanno chiesto il supporto aereo. «Tutti i mezzi disponibili», aerei ed elicotteri, sono stati mobilitati ma solo ieri - dopo una notte d’inferno - è stata annunciata la fine dei combattimenti. Il comunicato dell’Isaf afferma che «le forze della coalizione hanno respinto l’attacco e inflitto al nemico serie perdite», che però non vengono quantificate. «Si è trattato di un attacco complesso, in un’area molto difficile», ha dichiarato successivamente il colonnello Randy George, comandante delle forze Usa nella regione.
Le perdite non sono limitate ai soldati americani morti. Il governatore Jamaluddin Badar, riferendo che è stato ucciso anche un poliziotto, ha detto che «i talebani hanno preso in ostaggio» numerose persone: tra loro il capo della polizia del distretto di Kamdesh, 12 poliziotti afghani e «due giornalisti afghani che lavoravano per una radio locale» creata dagli americani. Secondo il vice-capo della polizia, tra gli attaccanti molti erano arrivati dalle turbolente regioni confinanti dello Swat e del Dir, in Pakistan, roccheforti dell’integralismo islamico che non pochi problemi ha creato anche al governo di Islamabad.
Solo tre giorni fa in Afghanistan erano morti altri cinque soldati americani, in due attacchi, nel sud e nell’est.

E in questo 2009 sono già quasi 400 (394, di cui 236 americani) i militari occidentali che hanno perso la vita nel Paese in cui Usa e alleati scatenarono la guerra contro i talebani nel 2001, in risposta agli attentati dell’11 settembre compiuti da Al Qaida, l’organizzazione terroristica capeggiata da Osama Bin Laden. Una cifra che è superiore a quella dei soldati occidentali uccisi nei primi quattro anni di guerra.

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