La battaglia delle targhe alterne manda fuori strada il centrodestra

Mentre la Lega lancia un referendum, il Pdl si divide sui provvedimenti che devono limitare l’inquinamento in città

È polemica sulla lotta all’inquinamento e, in vista della campagna elettorale, sembra partita la gara a chi la spara più grossa. La Lega propone un referendum per introdurre le targhe alterne, a Palazzo Marino un gruppo di consiglieri (in particolare donne) guidati da Barbara Ciabò si unisce alla richiesta di misure di emergenza antismog proposte anche dal presidente della Provincia, Guido Podestà. Il sindaco, Letizia Moratti, e la Regione invitano a non cedere alla demagogia e a dedicarsi all’applicazione di misure strutturali già introdotte o da introdurre.
«Milano ha fatto molto più di altre città» ricorda la Moratti, che proprio per ridurre l’inquinamento della città ha voluto e difeso finché ha potuto l’ecopass. «La proposta di Matteo Salvini e della Lega di introdurre targhe alterne e di mantenerle in vigore per l’intero mese di febbraio è folle» protesta a nome dei vertici del Pirellone il sottosegretario alla presidenza della Regione, Angelo Gianmario. E l’assessore regionale all’Ambiente, Massimo Ponzoni, va oltre: «Basta con gli allarmismi che generano panico. Mi appello al buon senso dei cittadini perché mettano in pratica ogni giorno comportamenti virtuosi, usando i mezzi pubblici e tenendo le temperature delle proprie abitazioni moderate».
La Lega ha indetto per sabato e domenica prossimi un referendum per chiedere ai cittadini il loro parere su misure antismog restrittive, ovvero le targhe alterne dal primo febbraio per almeno un mese, dalle sette del mattino alle sette di sera, e la chiusura del centro storico al traffico dal primo marzo. «Sono necessarie scelte coraggiose, incluse le targhe alterne» spiega il capodelegazione nella giunta regionale, Davide Boni. «Il problema dell’inquinamento a Milano non si risolve con palliativi. Per questo bisogna passare anche attraverso la chiusura del centro storico. Dobbiamo tenere conto che resta comunque impossibile, soprattutto per anziani e bambini, abbassare sotto una certa soglia la temperatura nelle proprie abitazioni». I gazebo del Carroccio saranno allestiti in diversi punti della città e per attirare votanti la federazione provinciale del Carroccio promette addirittura cinquecento biglietti dell’Atm gratis ai primi cinquecento cittadini che si presenteranno a dire sì o no alle targhe alterne.
La Moratti difende l’aria di Milano: «Non c’è più emergenza di quanto ci sia nelle altre città italiane. Sarebbe interessante sapere se altre città italiane hanno preso le misure strutturali che abbiamo preso noi». Il sindaco ricorda ciò che è già stato fatto, come il rafforzamento del trasporto pubblico e le nuove linee della metropolitane. I fatti, spiega la Moratti, sono «la risposta più impegnativa, che darà risultati nel medio e lungo periodo, ma sicuramente saranno i risultati migliori».
Contro il sindaco, o almeno a favore delle misure d’emergenza, un gruppo trasversale di donne, da Barbara Ciabò, Carola Colombo e Barbara Bianchi Bonomi del Pdl a Milly Moratti di Milano Civica e Carmela Rozza del Pd.

«Se in aula ci fossero più donne - la tesi della Ciabò - la posizione rispetto al problema dell’inquinamento sarebbe ben diversa. Le donne hanno una percezione dei problemi e delle soluzioni molto più aderente alla realtà».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica