La "Battaglia" dell'emergenza climatica

La "Battaglia" dell'emergenza climatica

Visto che oggi aprono i lavori della 26ma Conferenza delle Parti (Cop26), dove il mondo si riunisce col proposito di trovare un accordo per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica per governare quella che chiamano emergenza climatica, ci sembra appropriato segnalare la nuova fatica di Franco Battaglia, professore di Chimica fisica all'Università di Modena: Non esiste alcuna emergenza climatica (21mo Secolo Editore) è un agile libretto (con due petizioni introduttive) che smonta la narrazione che è raccontata all'universo mondo da oltre venti anni.

Le petizioni sono sottoscritte da circa mille accademici del settore delle scienze geologiche, geofisiche e fisiche. Il primo firmatario è Ivar Giaver, premio Nobel per la fisica; tra i firmatari italiani ricordiamo solo il nome dei promotori: Uberto Crescenti (ex Rettore e fondatore della Società di Geologia applicata), Mario Giaccio (ex Preside della Facoltà di Economia all'università di Chieti-Pescara), Giuliano Panza (geofisico e accademico dei Lincei), Renato Ricci (già Presidente delle Società di fisica italiana ed europea), Franco Prodi, Antonino Zichichi, Nicola Scafetta. Questo per dire che il consenso scientifico sulla crisi climatica è solo una bufala come tante.

Con disarmante semplicità, anche grazie all'aiuto di molti grafici, Battaglia spiega le molte ragioni scientifiche della insussistenza della congettura secondo cui staremmo vivendo una crisi climatica. E, numeri alla mano, chiarisce perché nessuna riduzione delle emissioni è possibile, come di fatto nessuna riduzione è occorsa e, nonostante i numerosi impegni, le emissioni sono aumentate senza alcuna sosta. E, infine, perché anche la Cop26 sarà destinata a fallire.

Tra le altre cose, Battaglia osserva che i modelli climatici che quest'anno sono stati premiati col premio Nobel per la fisica sono errati. Nella edizione italiana del suo libro uscita poche settimane prima dell'assegnazione del Nobel egli avverte di un errore (non vi dico quale per non svelarvi l'assassino) che non si sarebbe dovuto commettere nell'interpretare i risultati di quei modelli climatici. Nella edizione inglese disponibile solo su Amazon e uscita pochi giorni dopo l'assegnazione del Nobel Battaglia ha avuto il tempo di aggiungere un post scriptum dove nota come il Comitato che ha assegnato il premio Nobel ha commesso esattamente l'errore che egli aveva avvertito non si sarebbe dovuto commettere.

Ha ragione o ha torto, Battaglia? Posso solo dire che in questi venti anni che lo conosco, nessuna delle sue numerose affermazioni fuori dal coro è mai

stata sconfessata. Se gli si chiede come fa, la sua risposta è disarmante: basta guardare i fatti senza badare né alle autorevolezze né, men che meno, alle autorità. E se il principe è nudo, lui, incurante di tutti, lo dice.

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