Da sempre la Lombardia lotta contro laborto. La Regione ogni anno stanzia fondi su fondi per finanziare i centri di aiuto alla vita e i consultori. E gli ospedali lombardi sono arrivati a un nuovo traguardo medico anche sullaborto terapeutico, che non viene più praticato oltre le 22 settimane e tre giorni dal concepimento del feto, invece delle 24 settimane generalmente accettate.
Le reticenze sullutilizzo della pillola abortiva non sono un segreto. Lassessore Romano Colozzi, membro del consiglio di amministrazione dellAifa (agenzia italiana del farmaco) votò contro la RU486, giudicandola «incompatibile con la legge 194 scritta per prevenire ed eventualmente regolare laborto chirurgico». Ma al farmaco è stato comunque dato il via libera.
Lultimo intervento del Pirellone per scoraggiare laborto è stato il progetto «Nasko», un fondo per la tutela della maternità.
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