La battaglia Il Pirellone: «Da sempre vicini alle mamme»

Da sempre la Lombardia lotta contro l’aborto. La Regione ogni anno stanzia fondi su fondi per finanziare i centri di aiuto alla vita e i consultori. E gli ospedali lombardi sono arrivati a un nuovo traguardo medico anche sull’aborto terapeutico, che non viene più praticato oltre le 22 settimane e tre giorni dal concepimento del feto, invece delle 24 settimane generalmente accettate.
Le reticenze sull’utilizzo della pillola abortiva non sono un segreto. L’assessore Romano Colozzi, membro del consiglio di amministrazione dell’Aifa (agenzia italiana del farmaco) votò contro la RU486, giudicandola «incompatibile con la legge 194 scritta per prevenire ed eventualmente regolare l’aborto chirurgico». Ma al farmaco è stato comunque dato il via libera.

«Così - ha più volte detto il presidente lombardo Roberto Formigoni - si scarica sulla donna tutto il peso psicologico e fisico di questa esperienza traumatica».
L’ultimo intervento del Pirellone per scoraggiare l’aborto è stato il progetto «Nasko», un fondo per la tutela della maternità.

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