Linchiesta che vede tra gli indagati il ministro dellAmbiente riporta agli onori della cronaca il celebre capitano «Ultimo», alias Sergio De Caprio, nel frattempo promosso a colonnello in un reparto dellArma che si occupa di reati ambientali. La sua fama è legata allarresto del «boss dei boss», Totò Riina. Mettere le manette ai polsi del capo dei corleonesi garantì allufficiale onori e oneri. Seguendo le indicazioni del pentito Balduccio Di Maggio, con la sua squadra di carabinieri Crimor, braccò a lungo il capomafia fino a incastrarlo, il 15 gennaio 1993, a pochi metri dal suo rifugio in via Bernini a Palermo. Per limmediata «mancata» perquisizione del covo (avvenuta il 2 febbraio del 1994) Ultimo finì prima indagato insieme allallora comandante del Ros, Mario Mori in uninchiesta aperta nel 1997, e subì lonta di un paradossale processo conclusosi, nel 2004, con una doppia assoluzione. Nonostante le sentenze, però, il carabiniere-eroe (a cui è stata dedicata una fiction tv) è spesso costretto a far sentire la sua voce. Lultima volta a maggio quando il film-tv su Totò Riina riaccende le polemiche sullarresto del boss. Ultimo attacca il parlamentare Claudio Fava che continua a parlare di trattative con la mafia.
«È ora di ribellarsi alla dittatura di una certa antimafia di salotto che, invece di attaccare i criminali, offende e sovraespone quelli che rischiano la vita per combattere la mafia, lontano dai soldi e dai privilegi. Al dottor Fava, con amarezza, si chiede che provi almeno a non insultare quelle persone che esponendosi personalmente hanno lottato con purezza contro gli assassini di suo padre».\- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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