«Battere il cancro lo scudetto della scienza»

Marco Materazzi, campione del Mondo e testimonial delle Arance della Salute. «Ne sono particolarmente onorato. Non c’è niente di più importante della salute, e il mio piccolo impegno è un segno di ringraziamento per chi tanto lavora in questo campo».

Allora lanciamo un messaggio.

«Uso un vecchio slogan, sempre efficace: “prevenire è meglio che curare”. In questo caso, inoltre, la prevenzione è particolarmente facile: si tratta di mangiare correttamente, e, se possibile, di includere molte arance nella nostra dieta. Senza dimenticare di praticare un po’ di attività fisica».

A proposito di salute, il recupero dopo l’infortunio alla coscia destra l’ha fatta tribolare parecchio.

«Purtroppo il recupero è stato lungo perché l’infortunio è stato grave, ma per esperienza personale so che non sono questi gli imprevisti negativi della vita»

Ci spieghi meglio.

«Per spiegare cosa intendo, dobbiamo tornare al motivo della mia attività a favore dell’Airc, che considero un atto d’amore nei confronti di mia madre, che purtroppo ho perso troppo presto per quello che nel linguaggio comune è un brutto male, come fosse una realtà che vogliamo negare a noi stessi e che invece dobbiamo conoscere sempre di più per continuare a vincere, partita dopo partita, il campionato più difficile della scienza. Dobbiamo sapere che nella vita ci sono “infortuni” da cui purtroppo a volte non si recupera più».

Serve molto ottimismo per vincere con la ricerca

«Come tutti gli interisti, meno di due anni fa sono passato attraverso la scomparsa di Giacinto Facchetti. In passato reagivo in modo diverso, perché i dolori veri piegano l’uomo.

Oggi, nel rispetto di chi dedica la propria vita alla protezione della salute di tutti, cerco di incanalare la mia rabbia in una strada più propositiva e costruttiva. Per raggiungere un traguardo bisogna credere fortemente in se stessi: credo sia questo lo spirito che anima l’attività dell’Airc».

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