Economia

Un battibecco ha salvato Santa Margherita

Il duro scontro tra Pierluigi Bersani e Gianfranco Fini, e il successivo intervento conciliatore di Luca Cordero di Montezemolo hanno parzialmente rimediato al fallimento del convegno dei giovani industriali di Santa Margherita dell’1 e 2 giugno. L’idea di Matteo Colaninno, presidente dei “giovani” di centrare il convegno sul tema della riforma elettorale (sostenendo il doppio turno alla francese, poi corretto da Montezemolo, in grazia delle sue simpatie per Pierferdinando Casini, in appoggio al metodo tedesco) aveva il sapore della nostalgia, di quando Luigi Abete usava i “giovani” per sposare i referendum di Mario Segni, scelta in parte dettata all’inizio degli anni Novanta da un’emergenza reale in parte da una voglia di invadere campi non propri che già allora fece danni.
Puntuale dopo un paio di settimane, l’intervista di Radio 24 (l’emittente confindustriale) a Romano Prodi, che il giorno dopo ha duettato a Trento con il direttore del Sole 24 ore nel corso del cipollettiano festival dell’economia. L’accordo, fatto in era di fine presidenza Innocenzo Cipolletta, tra radio confindustriale e presidenza del Consiglio proseguirà anche con il prossimo possibile inquilino di Palazzo Chigi, Franco Marini? E anche dopo un voto anticipato che in questa situazione, quasi sicuramente indicherebbe una nuova (forse non nuovissima) guida per il governo italiano?
Giorgio Squinzi è stato rieletto presidente di Federchimica (l’associazione degli industriali chimici), con più del 99 per cento dei voti (3.455 imprenditori sui 3.470 presenti). Apprezzato l’intervento di Luca Cordero di Montezemolo anche perché nell’occasione ha parlato quasi solo di industria. Qualche malumore, piuttosto, il giorno dopo, quando il Corriere della Sera dà notizia del congresso dei chimici nelle due ultime righe di un articolo dedicato a Montezemolo triumphans nel Nord-est.
I sindacati dei lavoratori metalmeccanici hanno ufficializzato la loro piattaforma, con richieste di 147 euro mensili, giudicate dal presidente di Federmeccanica Massimo Calearo una follia. Si cercherà di lavorare nel varco aperto dal contratto del pubblico impiego che sposta la scadenza contrattuale da biennale a triennale: ma in molti dicono che si tratta di accordi già evanescenti per quel che riguarda i lavoratori puublici. Figurarsi per i privati. Il problema è che la Cgil era già senza una salda guida con l’amletico Guglielmo Epifani prima del congresso dei Ds, ora dopo la spaccatura tra futuri democratici e mussiani è ancora più in alto mare.

Qualche problema si avverte, però, anche in Confindustria: circola un “documento sindacale” preparato dal presidente del club dei 15 (che raggruppa le associazioni delle province più manifatturiere d’Italia ed è guidato da Alberto Ribolla, di Varese, successore scelto da Andrea Moltrasio di Bergamo) che avrebbe profondamente irritato Alberto Bombassei, vicepresidente in viale Astronomia con delega alle relazioni industriali.

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