Mondo

Baviera, a rischio l’ultimo bastione conservatore

I cristiano sociali potrebbero perdere per la prima volta in mezzo secolo la maggioranza assoluta. Ripercussioni sul governo di Angela Merkel

Angela Merkel è corsa a Monaco per salvare la Csu, il partito cristiano sociale di Baviera, «sorella» della sua Cdu, partito cristiano democratico nazionale di cui la cancelliera è leader. «Il governo federale ha bisogno di arrivare dove la Baviera è oggi», ha detto a una tribuna elettorale venerdì, riferendosi ai progressi fatti negli ultimi decenni a livello economico e sociale dal Land meridionale. Ma, ironizza il quotidiano Der Spiegel, sembra che la Csu stia invece arrivando dove la Cdu è già: sotto il 50%.
Oggi, la Baviera rielegge il suo Parlamento locale. Per la prima volta dopo il 1962 i cristiano sociali potrebbero perdere la maggioranza assoluta ed essere costretti, per governare, a trovarsi un partner di coalizione. Le ripercussioni sul potere centrale della cancelliera, che tra un anno dovrà affrontare elezioni europee e parlamentari, potrebbero essere importanti. Nel 2005, Merkel ha vinto anche grazie al sostegno di 46 deputati della Csu e oggi qualsiasi diminuzione nel numero degli alleati del Sud potrebbe esserle fatale. La Baviera è da quasi mezzo secolo sinonimo di Csu. Il partito cristiano sociale è ancestralmente bavarese, cattolico, maschio, conservatore, anche se si sta lentamente adattando al cambiamento. «La longevità del suo regno - secondo Marion Van Renterghem, corrispondente di Le Monde a Berlino - coniugata all’eccezionale successo della Baviera ha costruito una relazione d’osmosi unica al mondo tra uno Stato e un partito». La Baviera, da Land rurale è diventato nei decenni lo Stato più ricco della Germania, la 18ª economia mondiale, il tasso di disoccupazione è il più basso del Paese, l’economia in boom.
Il successo locale ha portato gloria alla Csu, ma si è anche rivelato controproducente. A cambiare, infatti, non è stata soltanto l’economia ma anche la composizione della società: molti lavoratori e professionisti sono arrivati dal resto del Paese e del mondo, la Chiesa ha perso terreno, nuovi partiti di sono sviluppati e sono oggi competitivi. Se nelle elezioni regionali del 2003 la Csu ha vinto con il 60,7% dei voti (i socialdemocratici dell’Spd hanno ottenuto un lontano 19,6%), oggi i sondaggi danno il partito tra il 47 e il 50%. Secondo la Süddeutsche Zeitung, «la Csu ha portato la Baviera alla modernità, ora la modernità sferra un colpo alla Csu».
L’attuale leadership del partito contribuisce all’indebolimento: nel 2007, lo storico leader Edmund Stoiber ha lasciato e oggi i vertici impressionano poco l’elettorato. Il presidente Erwin Huber è considerato poco carismatico, il governatore Günther Beckstein, di cui lo stesso Stoiber scordò il nome durante un discorso, è noto alle cronache internazionali soprattutto per aver detto che si può guidare dopo aver bevuto due litri di birra.

Entrambi, oggi, rischiano il posto e c’è chi non esclude il ritorno di Stoiber a traghettare la transizione.

Commenti