da Roma
Linflazione sembra frenare bruscamente in Germania, e si moltiplicano le stime di un rallentamento economico più pronunciato del previsto in Eurolandia; e tuttavia esponenti di spicco della Banca centrale europea non vedono ancora motivi validi per un ribasso dei tassi dinteresse. «La discussione sul taglio dei tassi è prematura - taglia corto Axel Weber, il banchiere centrale che rappresenta la Germania nel Consiglio della Bce - , la politica monetaria è dove dovrebbe essere, e dunque non ci sono spazi per ridurre i tassi».
Nemmeno il rallentamento economico segnalato dal Fondo monetario internazionale per lEurozona (1,4% di crescita del pil nel 2008, e 0,9% nel 2009) «commuove» i banchieri centrali di Francoforte guidati da Jean-Claude Trichet. «Se le prospettive economiche miglioreranno in qualche modo tra fine anno e il prossimo - dice Weber - dovremo valutare se sarà necessario un intervento». Con il banchiere tedesco si schiera il governatore della Banca centrale austriaca Klaus Liebscher: «I rischi per la stabilità dei prezzi in Europa - precisa - devono essere tenuti docchio ora più che mai». Ad esempio, la temuta rincorsa prezzi-salari. Infine, il governatore maltese Michael Bonello, anchegli nel Consiglio della Bce, osserva che i mercati sono «nella pista giusta» nel prevedere che questanno non ci saranno mutamenti nella politica monetaria dellEurotower.
Che non siano alle viste grosse novità sul fronte della politica monetaria lo conferma al Giornale anche una fonte bene informata di Francoforte. Prima di tutto bisogna aspettare le nuove stime che la Bce renderà note il 4 settembre (saranno tutti numeri peggiori dei precedenti, sia sul fronte dellinflazione che della crescita economica). In ogni caso, aggiunge la fonte, prima di prendere decisioni sui tassi dinteresse, il Consiglio della Bce dovrà essere di fronte a una tendenza ben consolidata sullandamento dei prezzi.
La stima preliminare dellinflazione tedesca in agosto, che segnala un calo mensile dei prezzi dello 0,3% (con una discesa del tasso dinflazione dal 3,3% di luglio al 3,1%) in sei Laender non è sufficiente a convincere la Bce. Le dichiarazioni di Weber e degli altri esponenti del Consiglio Bce hanno avuto impatto sui mercati, riportando leuro sopra gli 1,47 dollari. Mentre il presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, conferma la previsione di uninflazione Usa in rallentamento a fine anno grazie al probabile ribasso del prezzo del petrolio.
Ma se linflazione calerà, il «merito» dovrà essere attribuito in gran parte al rallentamento delleconomia, in Germania e nel resto dEuropa. Standard & Poors, in un rapporto reso noto nelle scorse ore, prevede nove mesi di stagflazione (inflazione più stagnazione) nellEurozona, con una crescita economica zero (per la precisione 0,1%) questanno in Italia. Secondo lagenzia internazionale di rating, sono proprio Italia, Spagna e Irlanda i tre Paesi europei maggiormente esposti alla frenata delleconomia.
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