A rovinare la festa alle case automobilistiche, che in settembre hanno visto crescere le vendite in Europa del 6,3%, è la Bce. LEurotower di Francoforte, nel momento in cui molti governi stanno prendendo in considerazione lopportunità di prorogare gli incentivi al settore, prende posizione. In una nota, infatti, avverte le istituzioni interessate a essere caute nel varare questi sostegni in virtù degli effetti distorsivi che tali misure hanno sul mercato. «Innanzitutto - secondo la Bce - si verifica un effetto sostitutivo, in quanto le famiglie priviligeranno lacquisto di unauto piuttosto che di altri beni».
Lintervento dellEurotower non farà sicuramente piacere a Sergio Marchionne: lad di Fiat ha infatti quasi completato loperazione di convincimento del governo italiano sulla necessità di allungare anche al 2010 gli incentivi. Anche a settembre limpatto dei bonus sui principali mercati europei è stato determinante: +6,8% in Italia, +21% in Germania (nonostante lo stop agli aiuti, la spinta continua a causa del cumulo di ordini ancora da smaltire), +18% in Spagna, +14% in Francia e +11,4% nel Regno Unito. Gianni Filipponi, direttore generale di Unrae (le case estere presenti in Italia) difende la validità delle agevolazioni allacquisto: «È un piano che funziona; da gennaio a settembre la media ponderata di Co2 per automobile è scesa da 145 grammi/chilometro del 2008 a 137, ottenendo una contrazione migliore rispetto a quanto raggiunto negli ultimi 15 anni».
Di parere opposto rispetto alla Bce è il Centro Studi Promotor. «Anche per favorire la ripresa delleconomia - argomenta il direttore Gian Primo Quagliano - si rende necessario che i bonus siano rinnovati anche per il 2010». Lo scorso mese, intanto, risultano in crescita (+14,6%) tutti i marchi del gruppo Fiat. Il Lingotto, la cui quota di mercato è prossima al 9%, si muove in controtendenza (+3%) rispetto alle immatricolazioni complessive (-4,8%) dallinizio dellanno. Fiat Punto, in particolare, con il +66% delle vendite di settembre è il modello più richiesto a settembre dopo Renault Mégane (+90,4%).
LAnfia, infine, boccia laccordo di libero scambio Ue-Corea del Sud siglato ieri: «È sfavorevole agli interessi del settore automobilistico europeo e della sua forza lavoro. LItalia non ratifichi il testo. È concorrenza sleale».