Il divo americano Warren Beatty ha fatto lamore con 12.775 donne, sveltina più sveltina meno. Quindi una al giorno, quantomeno nei 35 anni vissuti da single, prima del matrimonio con la caramellosa attrice Annette Bening, avvenuto nel 92. A rivelarlo è stato lo scrittore gossiparo Peter Biskind, autore del perdibilissimo libro How Warren Beatty Seduced America, ovvero «Come Warren Beatty ha sedotto lAmerica». Biografia non autorizzata, e nemmeno apprezzata, dallormai settantaduenne attore, interprete di decine di film di successo tra i quali Il paradiso può attendere. Prendendo per buona la cifra sparata da Biskind, si evince in realtà che Beatty, nella sua orgasmica vita, più che la sacralità del Paradiso non abbia mai fatto attendere i suoi ben più profani pruriti sotto la cintola.
Pruriti che peraltro sembrano una costante dei volti noti. Senza scomodare Rodolfo Valentino e men che meno Giacomo Casanova, si narra per esempio dei rapporti con 9mila donne (8mila delle quali prostitute) guasconeggiati dello scrittore George Simenon. O delle incalcolabili prede (anche più di una al giorno) di John Fitzgerald Kennedy, il quale alla Casa Bianca veniva seguito passo passo da due body guard con lesclusivo incarico di far sparire da sotto i cuscini dei salotti presidenziali i potenzialmente imbarazzanti capi di abbigliamento intimo femminile strappati alle sue «vittime». Si cita ancora, restando a Hollywood, la sindrome sessuale che spinse lattore Michael Douglas a ricoverarsi in una clinica specializzata in disintossicazione dal sesso. Mentre restando a casa nostra, il primato del maschio italico viene difeso oggi dal calciatore Antonio Cassano, che poco signorilmente - si fa ma non si dice - si è vantato di «600..., pardon 700» conquiste.
Il caso Warren Beatty presenta però almeno due fondamentali corni interpretativi, ovviamente, escludendo quindi quelli molto meno immateriali delle migliaia tra mariti e fidanzati delle signore e signorine finite tra le lenzuola del divo. Il primo corno è di natura sociologica. Ovvero il prevedibile abbattersi in tutto il mondo di uno tsunami di incredula sufficienza (o di malcelata rabbia, che poi è lo stesso) da parte di milioni di rappresentanti del sesso «forte». Che di fronte a questo altrui primato erettivo, si configura invece al massimo come sesso «invidioso». Se non altro perché, citando alcune sue partner, e solo alcune tra quelle note al grande pubblico - si possono fare i nomi di splendide donne come Jane Fonda, Dianne Keaton, Julie Christie, Natalie Wood, e Joan Collins (perdonandogli linciampo di buon gusto in cui è caduto con Madonna!).
L'altro corno è invece di natura matematica. Posto che lattore, come risulta dalla biografia, abbia perso la verginità a ventanni, e concedendogli per vero laver abbracciato senza mai più deflettere la monogamia una volta convolato a nozze, laritmetica ci dice, confermando l'assunto del biografo, che la sfrenata vita amorosa dell'attore è durata 35 anni. Ovvero 12.775 giorni. Tanti quanti le presunte amanti, appunto.
Partner che tuttavia, se la matematica non è unopinione, dovrebbero essere in realtà un po di meno - dai, consoliamoci così! - rispetto a quelle conclamate nel libro. Questo perché a detta di una di esse, una passata perdipiù alla storia come unautentica divoratrice di uomini, la Collins, la media dei rapporti sessuali che Beatty aveva con lei si aggirava sui sette al giorno. Troppi anche per una come la perfida Alexis di Dynasty.
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