Belgrado protesta per la «decisione vergognosa»

da Belgrado

«Una decisione vergognosa». Così il governo serbo ha definito il via libera giunto dall’Unione europea alla missione civile «Eulex Kosovo». Si tratta, accusa il ministro responsabile degli affari della provincia a maggioranza albanese Slobodan Samardzic, del «riconoscimento di fatto dell’indipendenza del Kosovo, che resta una parte inalienabile della Serbia».
Il leader della minoranza serba in Kosovo, Milan Ivanovic, parla senza mezzi termini di «occupazione inaccettabile». Anche la Russia usa il termine «illegittima» per definire la missione civile inviata dall’Ue.
E mentre a Belgrado il premier Vojislav Kostunica ha incontrato i vertici dei partiti del Kosovo per definire un’azione coordinata, già si aprono preoccupanti scenari in qualche modo anticipati da Mosca.

«Perché il Kosovo può diventare indipendente e non può farlo la Republika Srpska?» ha chiesto ieri Ivica Dacic, presidente del partito socialista serbo un tempo guidato da Slobodan Milosevic riferendosi all’entità serba di Bosnia. Un altro fronte fin qui a fatica tenuto calmo potrebbe tornare incandescente.

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