«A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e attraversare la strada, per diventare come matte, e tutto era bello, specialmente di notte...». È l’incipit benaugurante del racconto di Cesare Pavese che dà il nome a «La Bella Estate» di Milano, quattrocento appuntamenti in settantacinque giorni presentati alla Biblioteca Sormani da Letizia Moratti con gli assessori Mariolina Moioli (responsabile delle iniziative per bambini e anziani) e Giovanni Terzi (per gli appuntamenti musicali e di intrattenimento). L’obiettivo del sindaco è rendere la città «sempre più aperta e internazionale». Tra i quadri di Ligabue, le foto di Weegee, i concerti di Bruce Springsteen, Radiohead, Rem, Lenny Kravitz il risultato sembra assai più vicino che in passato.
Trentacinque mostre, quarantotto spettacoli teatrali, nove opere liriche, sette performance di danza, settanta concerti di musica classica e moderna. Ci sarà un po’ di tutto, almeno fino a luglio perché agosto è ancora un mese a ostacoli per chi rimane in città e per i turisti (l’anno scorso un milione) che scelgono Milano come luogo di vacanza: difficile organizzare i cosiddetti “grandi eventi”. Ma i milanesi d’agosto potranno contare su rassegne cinematografiche all’aperto alle Colonne di San Lorenzo, brunch domenicali alla Bovisa e mostre importanti come appunto Ligabue, le foto su New York del fotoreporter Weegee, l’omaggio a Cesare Pavese nei cento anni della nascita, la Pop Art di Robert Indiana, oltre alle proroghe di Canova, Bacon e Greenaway.
«La musica non è rumore» la replica di Terzi a chi si lamenta per le esibizioni a San Siro e all’Arena. La Moratti lo sostiene: «Non è facilissimo l’equilibrio tra il diritto al riposo e le esigenze dei giovani. Ma noi vogliamo una città che non si svuoti». Per tutelare orecchie e riposo di chi protesta per i decibel i concerti all’Arena si svolgeranno su un palco diretto verso l’interno e agli abitanti della zona saranno “rabboniti” con biglietti gratis. E la rassegna di film alle Colonne sarà silenziosa perché ogni spettatore avrà la sua cuffia, un po’ come accade in aereo.
Non è mancata la polemica di vedove e orfani di Vittorio Sgarbi. «L’ho invitato a partecipare a tutte le inaugurazioni» ha risposto la Moratti a chi si lamentava perché era mancato un ringraziamento all’ex assessore alla Cultura. Il grande assente non ha rinunciato a lanciare strali in prima persona. Sgarbi è tornato così all’attacco: «La Bella Estate è un doppio scippo perché il nome è una mia invenzione, la rassegna una mia ideazione per la quale non sono stato pagato e anche gli sponsor li ho trovati io: il Comune ha messo 300mila euro su un costo complessivo di 3 milioni». Secca la replica del sindaco: «Il vero compenso è essere stato assessore, al servizio dei cittadini. Sgarbi ancora una volta dimostra di non avere senso delle istituzioni».
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