Economia

Bellaveglia: «Telecom? Un prezzo congruo per il divorzio da Hopa»

«Nessun contenzioso. E nel capitale potremmo avere il 5%». Ma Tronchetti punta al pagamento in contanti. Ok al bilancio Olimpia

Bellaveglia: «Telecom? Un prezzo congruo per il divorzio da Hopa»

Massimo Restelli

da Milano

Hopa rinuncia allo scontro diretto con Pirelli per riscrivere le condizioni del divorzio da Telecom Italia ma chiede che la buonuscita sia «congrua». A dettare la linea diplomatica è stato ieri il presidente «in pectore» Stefano Bellaveglia rimandando ogni decisione sull’impegno della cassaforte bresciana nel settore delle tlc a quando saranno più chiari i contorni della trattativa con Pirelli e i Benetton per uscire da Olimpia. E rilanciando l’ipotesi che Brescia possa diventare il secondo azionista del gruppo telefonico con una quota «poco inferiore al 5 per cento».
Un’ipotesi, quella avanzata dal top manager, che appare tuttavia di scuola. Quasi sicuramente, infatti, Marco Tronchetti Provera e il gruppo di Ponzano Veneto sceglieranno di saldare Hopa per cassa (600 milioni l’esborso stimato) scartando la possibilità di procedere a uno «spezzatino» dei titoli Telecom custoditi nella cassaforte Olimpia. Malgrado lo scenario di una Hopa socio forte di Telecom davanti alle stesse Generali (4%) sia quindi oggi irrealistico, quello di Bellaveglia appare un segnale indirizzato a Tronchetti. Cui si è aggiunta la conferma di ritenere «non insignificante» il mondo delle tlc. Abboccamenti cui la Bicocca non sembra tuttavia disposta a dare seguito anche per la frammentarietà di posizioni riscontrate a Brescia malgrado «la grande unitarietà» su cui ha insistito Bellaveglia. A conti fatti i margini di manovra sono quindi sulle condizioni economiche della separazione. Un punto quest’ultimo su cui Bellaveglia ha chiesto «un prezzo congruo, ponderato in maniera intelligente» negando di voler rimettere in discussione anche il premio da 208 milioni previsto dagli accordi parasociali o di aver ricevuto un pressing in tale senso da parte delle banche azioniste.
Una puntualizzazione che se da un lato accantona lo spettro di un arbitrato (già bollato nei giorni scorsi come l’«ultima ratio») dall’altro rilancia la discussione sul prezzo di Telecom (più 1,98% ieri in Borsa) da considerare.
Sulla questione questa settimana torneranno a confrontarsi gli advisor Roberto Poli e Bruno Ermolli. Molto dipenderà su quale periodo sarà calcolata la media delle quotazioni ma per l’accoppiata Pirelli-Benetton si prospetta un esborso prossimo rispettivamente a 400 e 200 milioni. Denaro che almeno in parte (90 milioni circa) potrebbe rientrare in Olimpia visto che Bellaveglia ha ribadito che Hopa seguirà per Holivest (cui fa capo un altro 3,6% di Telecom) la stessa strada scelta da Pirelli per Olimpia: 252 milioni l’utile del 2005 (la posizione finanziaria netta è negativa per 3,4 miliardi) approvato ieri dall’assemblea dei soci insieme all’ingresso di Bellaveglia nel cda. Una decisione, però, temporanea visto che tra 20 giorni scadono i patto parasociali.
Concluso l’impegno con Tronchetti, Hopa tornerà alle proprie origini «di merchant bank per le piccole e medie imprese del Nord Est», anche se sarà il board nominato dall’assemblea in calendario il 26 aprile a scegliere «il nuovo profilo strategico». Alla presidenza della cassaforte con cui Emilio Gnutti e Roberto Colaninno portarono alla ribalta la «finanza padana» dovrebbe essere confermato Bellaveglia che ha definito «una fantasia» l’estromissione dei soci industriali, sotto inchiesta per l’Opa Antonveneta, a favore del fronte bancario.

In ogni caso, il Monte dei Paschi manterrà stabile il proprio impegno, ha assicurato Bellaveglia, che si appresta a uscire dal cda di Rocca Salimbeni per occuparsi a tempo pieno proprio di Hopa.

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