«Sto molto meglio. Si tratta di una rieducazione più di pazienza che di recupero fisico ma il tempo c'è. Punto a presentarmi in ritiro pronto a riprendere la preparazione coi compagni». Per ora, però, Claudio Bellucci è costretto a star fuori, a guardare da tifoso quegli stessi compagni che mercoledì affronteranno la Lazio nella finalissima di Coppa Italia. «Mi dispiace star fuori - ammette il centravanti blucerchiato, convalescente dopo il terzo intervento chirurgico in due stagioni - . Seguirò la squadra a Roma, sperando di tornare a casa con la coppa». Di Coppe Italia in bacheca, «Bello» - unico doriano di oggi ad aver sollevato un trofeo alla Sampdoria - ne ha già messa una. Stagione '93-94, anno d'esordio in prima squadra: «Sarebbe una cosa straordinaria rivincerla. Un'emozione grandissima, 15 anni fa: fu il primo e unico trofeo della mia carriera». L'ostacolo-biancoceleste non sembra tanto agevole da superare. «La Lazio ha una grande chance - conclude Bellucci -, quella di giocare in casa, ma noi avremo moltissimi tifosi. Per me che sono romano (e romanista, ndr) sarebbe il massimo vincerla a Roma, ma lo sarebbe anche per tutta la gente sampdoriana».
Gente che si sta mobilitando per invadere l'«Olimpico»: dopo due giorni di vendita sono circa 12mila i biglietti già polverizzati. Ieri intanto Marilungo ha ricevuto dalle mani del sindaco di Arenzano Luigi Gambino il secondo premio Torre dei Saraceni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.