La Belluci non sarà la Bruni al cinema

Scontro fra le regine italiane di Francia. L’attrice più amata dai parigini ha rifiutato di vestire i panni della Première Dame

La Belluci non sarà 
la Bruni al cinema

«Grazie. Ma, no». Si sono sempre guardate da lontano. Con distaccato rispetto si sono sfiorate, osservate, nasate, ammirate, senza mai diventare amiche. Monica e Carla, con quel destino troppo simile, di chi corre testardo sulla linea Italia-Francia. Fama, bellezza, successo, l’amore a Parigi. L’idea della fiction sull'ultima coppia «reale» di Francia è della Endemol France, il ramo d’Oltralpe della società dei reality. La Bellucci - hanno subito pensato alla Endemol - sarebbe perfetta per il ruolo. Lei, con un amore francese, lei, l’italiana di successo arrivata da Città di Castello a conquistare la stima dei francesi, lei così sensuale, sguardo da gattona, con quell’espressione decisa e maliziosa negli occhi. Lei, che tanto assomiglia a Carlà, alla Premiere Dame, alla regina di cuori del presidente, che a Parigi ci vive da quando aveva cinque anni. Carlà, così borghese, così in carriera. La modella, rinata cantante di successo, i suoi tre album sempre in testa alle classifiche, le sue chanson sussurrate a Monsieur le President, il suo sorriso dimesso da brava bambina, le ballerine per non sembrare troppo alta, l’inchino perfetto alla regina d’Inghilterra, le sue visite in Africa dai bambini malati di Aids e il jet privato che aspetta per riportarla la sera dal suo Sarkò, la voglia di un bambino. Sapore di famiglia. Ma l’altra, la femme fatale pensa alla fiction e dice no. Meglio no. Non è roba sua. Questione di stile, forse di opportunità. Del progetto Carla et Nicolas, la veritable historie, la Bellucci non vuole immischiarsi. Per non pestare i piedi a una più potente di lei, per non cadere nell’inevitabile confronto. Un po’ di snobismo, dicono i più maligni. La loro è una storia già fin troppo simile per rischiare di farsi confondere del tutto. Monica vuole continuare a vivere nel cuore dei francesi, come un sogno, come una benedizione, con i suoi premi. L’ultimo a vienna, pochi giorni fa. Erotica e segreta Monica, vita privata sussurrata, nonostante un legame ingombrante con uno come Cassel che ancora dice: «Come ho conquistato Monica? È ancora un mistero». Diventare Carlà, un tentativo troppo rischioso. Hanno iniziato sfilando. Tutte e due.

Ma il paragone finisce qui. Monica, i suoi fan, li conquista con un bacio soffiato dal palmo di mano. Ha il potere di una diva, di una vamp, magari con un retrogusto paesano e provinciale. Lontano da strategie di corte e politiche di conquiste.

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