La parola dordine è collegialità. Che in pratica significa un maggior peso del Consiglio di amministrazione (Cda) nelle scelte del Carlo Felice. Era quello che chiedeva il sindaco, Marta Vincenzi, a capo del «governo» del teatro. Ed è quello che ha deciso giovedì il Carlo Felice. Solo ieri però sono state rese note la nuova linea (più collegialità) e i mezzi con cui il teatro vuole riequilibrare i poteri al suo interno: «Il Cda ha iniziato a esaminare le possibilità offerte dallo statuto della Fondazione e la prospettiva di alcune possibili modificazioni in tale direzione: potrebbe essere modificato larticolo 8 (Consiglio di amministrazione) e larticolo 10 (delega al sovrintendente)».
Gennaro Di Benedetto, il sovrintendente, non lo giudica un ridimensionamento dei suoi poteri: «Ben venga il coinvolgimento del Cda e lapprofondimento del tema». Il Cda del teatro ha deciso anche che non verrà rinnovato lincarico al consulente artistico nominato da Di Benedetto e che «si giungerà in breve tempo alla nomina di un direttore artistico». Figura che, assicura il sovrintendente, non può in alcun modo entrare in contrasto con la sua gestione: «È una nomina di mia competenza, sarà il mio più stretto collaboratore, non vedo come potrebbero nascere contrasti sulla scelta o sul suo ruolo». E sulle deleghe alle quali potrebbe rinunciare, aggiunge: «Quando si parla di modifica dellarticolo dello statuto sul sovrintendente non si deve pensare a uno specifico tema, ma al progetto di fondo: il maggiore coinvolgimento del cda». Unaltra cosa è certa, «bisogna fare in fretta, sia con le riforme che con la nomina del direttore artistico».
Il Cda ha preso atto delle dimissioni di Alberto Ghio, uomo di fiducia dellex sindaco Pericu, e ha affidato al consigliere Alcide Rosina il compito di approfondire i problemi della fondazione con soci fondatori pubblici e privati. Mario Menini affiancherà invece il sovrintendente «nello sviluppo delle relazioni sindacali che verranno al più presto attivate». Di Benedetto e i sindacati sono spesso entrati in contrasto.
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