Beneficenza

Una serata tutta «pazza» all’insegna della discomusic, del finger-food e del buon cuore di Milano, in uno degli angoli più esclusivi della città: l’hotel Seven Stars in Galleria. Qui il Centro Dino Ferrari ha tenuto ieri il suo annuale Charity Event che raccoglie il meglio della operosità milanese messo al servizio della ricerca scientifica nel campo delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative. A sostenere l’iniziativa, oltre a soci e ospiti, i preziosi sponsor: Dompè Farmaceutici, Vhernier, Bracco, Aneri Vini, Italgelatine, Gruppo Banca Leonardo, Gruppo Fondiaria, Recordati, Coeclerici, In Cartel Group, Ubi Banca, Grand Hotel et de Milan, Meritalia, Seven Stars Hotel, Grey Grey Goose, Gruppo Rattiflora di Como, Alessandro Rosso, Civis Zane’, Sintesi Digitale e Paolo Sicardi Fotografo. Rispetto alle edizioni precedenti, che si svolgevano tradizionalmente al Teatro Manzoni con la consueta cornice di cantanti, attori e comici sul palco e il pubblico in platea, questa volta l’happening è stato più «partecipato» dal pubblico, coinvolto a più riprese nel corso della serata. A cominciare dal cantante Ronnie Jones, che ha presentato gli stupendi video di Marco Osanna di Radio DJ, nei quali si alternavano «mostri sacri» della canzone internazionale: da Sinatra ad Armstrong, dagli Abba a Mina. A fare da cornice i balconi e gli stucchi della Galleria, su cui si affacciano le sale animate da illustri ospiti: il sottosegretario Daniela Santanchè, Renato Balestra, Giancarlo Aneri, Rosanna Acunzo, Daria Pesce, Alessandro Sallusti, i coniugi Di Capua, Pennisi, Mancino, Caimi, Testori, Tripoli, Gullo, Teso, Bonomi, Rosso, oltre al principe Giovannelli e all’assessore Landi di Chiavenna. Introdotta da Francesca Senette, noto volto televisivo, Marialuisa Trussardi, presidente dell’Associazione Amici del Centro Dino Ferrari, ha ricordato le finalità di questo sodalizio che il presidente della Regione Roberto Formigoni ha definito «una delle eccellenze italiane». La serata, organizzata da Titti Quaggia e Mario Lavezzi, con l’orchestrazione di Manuela Consensi, è proseguita con le danze, intensamente partecipate da Enrico De Marco, i coniugi Invernizzi, Vergani, Mancino, Bertazzoni, Pelucchi, Daniela Javarone, Meroni, Caimi e Giuseppe Zanè. Non ha potuto esserci con il suo staff il professor Nereo Bresolin, direttore scientifico del Centro Dino Ferrari, con sede presso il Dipartimento di Scienze neurologiche dell’Università di Milano, al Policlinico, assente invero per la prima volta, che nel corso degli anni ha affiancato i presidenti del centro dai Moratti ai Rusconi fino a Marialuisa Trussardi. C’è un nuovo modo di aiutare la ricerca, assegnando il 5 per mille utilizzando il codice fiscale del Centro 07276710154 nei modelli 730, unico e cud.

Ma anche inviando un sms il 25 maggio, durante la «partita del cuore» che si terrà a Modena tra la Nazionale cantanti e gli Amici del Centro Dino Ferrari, in prima serata su Rai 1. L’Associazione venne fondata da Enzo Ferrari e dal professor Guglielmo Scarlato alla morte per distrofia muscolare del figlio del «Drake» Dino.

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