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Diabete, ecco quali sono le dieci fake news più diffuse

Secondo Riccardo Candido, presidente dell'Associazione Medici Diabetologi, è fondamentale promuovere una comprensione più approfondita del disturbo per ridurre lo stigma e migliorare la qualità della vita dei pazienti

Diabete, ecco quali sono le dieci fake news più diffuse
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Dal 1991 la Giornata Mondiale del Diabete si celebra ogni anno il 14 novembre. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità questa patologia metabolica caratterizzata da iperglicemia colpisce ben 346 milioni di individui, in particolar modo adulti di età compresa fra i 35 e i 40 anni. Nonostante gli enormi passi avanti compiuti dalla ricerca, la malattia è ancora causa di decessi. L'80% di questi avvengono in Paesi a basso e a medio reddito.

Esistono due tipologie di diabete: il tipo 1 e il tipo 2. Il primo, un disturbo autoimmune, è la conseguenza di un malfunzionamento del sistema immunitario che, riconoscendo come estranee le cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans, le distrugge. Il secondo, invece, può essere l'esito di due situazioni: un deficit di secrezione di insulina oppure una resistenza dei tessuti all'azione della stessa.

Il diabete è purtroppo, ancora oggi, una patologia attorno alla quale gravitano pregiudizi e convinzioni inappropriate. Nasce proprio con l'intento di sfatare questi falsi miti la campagna di sensibilizzazione promossa da Theras che coinvolgerà alcune delle principali città italiane popolandole di frasi "corrette" sulle fake news. Perché la consapevolezza può davvero fare la differenza.

Le cause del diabete

Le cause del diabete di tipo 1 non sono ancora note con esattezza, tuttavia si ritiene che la sua insorgenza sia favorita da una serie di fattori. Tra questi è molto importante la predisposizione genetica. Non è un caso, infatti, se la problematica coinvolge più di 50 geni la cui localizzazione e combinazione determina la classificazione della malattia in dominante, recessiva e intermedia.

Attenzione anche all'azione dei cosiddetti Coxsackie virus e alla somministrazione di alcuni farmaci come la streptozotocina. Si tratta di un antibiotico e chemioterapico somministrato in caso di diagnosi di tumore al pancreas.

Il diabete di tipo 2, invece, solitamente è la conseguenza di fattori ben precisi, tra cui l'età avanzata, la sedentarietà, l'ipertensione, una dieta ricca di zuccheri semplici, l'obesità. Ancora livelli di colesterolo HDL uguali o inferiori a 35 mg/ml e livelli di trigliceridi uguali o superiori a 250 mg/ml.

I sintomi del diabete

Diabete

La sintomatologia del diabete di tipo 1 e di tipo 2 è la stessa. A cambiare è il tempo di esordio che è meno rapido nella seconda tipologia. Sono dunque manifestazioni che devono destare sospetto:

  • l'astenia
  • la poliuria
  • la polidipsia
  • la polifagia
  • la visione offuscata
  • la cefalea
  • la lenta guarigione delle ferite
  • la tendenza a sviluppare infezioni.

Una pericolosa conseguenza acuta è il coma chetosico, una condizione grave e spesso letale. Tra le complicanze a lungo termine figurano: la cataratta, la nefropatia diabetica, l'ulcera diabetica e le malattie cardiovascolari.

Le dieci fake news più comuni sul diabete

«È fondamentale smantellare le falsità che circondano il diabete e promuovere una comprensione più approfondita per ridurre lo stigma e migliorare la qualità della vita dei pazienti». È questo il pensiero di Riccardo Candido, presidente dell'Associazione Medici Diabetologi (AMD). Candido ha stilato e commentato le dieci fake news più diffuse su questa condizione cronica che coinvolge molti aspetti della vita di chi ne è affetto.

  1. Mangiare zucchero causa il diabete. «Il diabete non è causato da un eccesso di zuccheri ma da una mancanza assoluta di insulina nel caso del tipo 1 e da una ridotta produzione di insulina associata a una ridotta sensibilità nel tipo 2. L'eccessivo consumo di grassi animali (saturi) e in minor misura l'eccesso di zuccheri semplici (dolci) può contribuire all'aumento di peso che, a sua volta, induce insulino-resistenza».
  2. Il diabete si trasmette solo per via ereditaria. «In entrambe le forme si eredita una predisposizione genetica a sviluppare la malattia. La sola predisposizione, però, non è sufficiente a farla comparire».
  3. Le persone con diabete non possono consumare carboidrati. «Le persone malate devono limitare gli zuccheri semplici per evitare il sovrappeso e l'obesità, così come i soggetti sani. Non si deve rinunciare per forza ai dolci se consumati nelle occasioni speciali e seguendo i giusti accorgimenti, ad esempio saltando il primo piatto».
  4. Solo gli anziani possono ammalarsi. «Il tipo 1 si sviluppa più frequentemente nei giovani ma può presentarsi a qualsiasi età. Il tipo 2 è sì correlato all'età anziana, ma in realtà sta comparendo in maniera sempre più precoce a causa dell'aumento del sovrappeso e dell'obesità nei ragazzi».
  5. L'insulina viene usata solo nelle forme gravi. «L'insulina è la cura indispensabile per il tipo 1. Nel tipo 2 si utilizzano altre terapie non insuliniche, tuttavia ci sono dei casi in cui la somministrazione di insulina è indispensabile: scompenso metabolico, ricovero ospedaliero, malattia acuta, interventi chirurgici».
  6. I pazienti con tipo 1 possono fare a meno dell'insulina. «L'insulina per i pazienti con tipo 1 è indispensabile. La sua sospensione può portare al coma e alla morte. Questo falso mito è legato anche al bisogno dilagante di credere nelle terapie tutte naturali. Ciò è molto pericoloso».
  7. Avere il diabete gestazionale significa poi averlo per sempre. «Questa condizione, caratterizzata da un aumento della glicemia che si verifica nel secondo o terzo trimestre e in gestanti a rischio, si risolve con il parto. Tuttavia predispongono negli anni le pazienti a sviluppare la malattia se queste non seguono un'alimentazione corretta e se non svolgono attività fisica».
  8. I pazienti non possono mangiare frutta ad eccezione della mela verde. «Sono indicate due porzioni di frutta al giorno, possibilmente lontano dai pasti. I pazienti possono mangiare tutti i tipi di frutta, variando le porzioni a seconda della tipologia e del contenuto zuccherino. Si deve solo limitare il consumo di banane, fichi, uva, cachi e castagne».
  9. I pazienti devono sempre stare a dieta. «L'alimentazione, come per gli individui sani, deve essere equilibrata. Quindi si deve ridurre al minimo il consumo di zuccheri semplici e prediligere i carboidrati complessi».
  10. I pazienti con tipo 1 non possono fare sport. «L'attività fisica è fortemente consigliata non solo come strumento di miglioramento dell'andamento glicemico, ma anche di socializzazione e dunque miglioramento della qualità di vita».

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