Farmaci e terapie

Diabete: qual è la differenza tra tipo 1 e 2. Lo screening sui bambini per prevenirlo

Sono due le principali tipologie del diabete: scopriamo le loro caratteristiche, le cause scatenanti e come si può prevenire questa malattia anche con gli screening sui bambini

Diabete: qual è la differenza tra tipo 1 e 2. Lo screening sui bambini per prevenirlo

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Diabete, ecco qual è la differenza tra tipo 1 e 2

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Ne soffrono milioni di persone ma le cure consentono di convivere con il nemico: stiamo parlando del diabete, una malattia che si manifesta con alti livelli di glucosio nel sangue a causa di un deficit dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che è preposto a regolare il passaggio dello zucchero dal sangue ai tessuti. Il diabete può essere di tipo 1 e di tipo 2.

Il diabete tipo 1

ll diabete tipo 1 è autoimmune e si verifica perché, in maniera rapida, le cellule del pancreas che producono insulina si autodistruggono a causa di anticorpi e citochine "prodotti dalle cellule del sistema immunitario dell’organismo probabilmente in risposta ad un virus o a uno o più tossici presenti nell’ambiente", ha spiegato la Sid (Società Italiana di Diabetologia). I pazienti con questa tipologia devono necessariamente ricorrere alle iniezioni di insulina perché l'organismo smette di produrla. Le categorie più a rischio sono rappresentate dai giovani e gli adulti al di sotto dei 40 anni.

"Esiste una variante del diabete tipo 1 che si chiama LADA (Latent Autoimmune Diabetes of the Adult) in cui l’attacco autoimmune alle cellule che producono insulina è lento e meno imponente e la malattia si sviluppa nell’arco di anni, comparendo in età più avanzata rispetto al classico diabete tipo 1", sottolinea la Sid.

Il diabete tipo 2

Il diabete di tipo 2, invece, impiega molti anni per svilupparsi sempre a causa della minor produzione di insulina che tuttavia non è così grave come nella prima tipologia e non viene causata dall'autoimmunità. Alla base, stavolta, vengono annoverate mutazioni genetiche e altri fattori tra cui quelli ambientali. Questa seconda tipologia avviene specialmente dagli over 40 in su ma l'obesità più diffusa rispetto a un tempo sta facendo abbassare l'età media della comparsa di questa malattia. In questo caso, l'alimentazione diventa un fattore determinante per contenere la patologia.

Tra le principali cause della comparsa della malattia annoveriamo le pancreatiti croniche, insufficienza renale cronica, cirrosi epatica, l’acromegalia (ormone della crescita in eccesso) e la sindrome di Cushing ma può svilupparsi anche quando con la chirurgia viene eliminato il pancreas. "Il diabete, soprattutto nelle persone predisposte, si può sviluppare in caso di terapia prolungata con cortisone o altri farmaci", spiegano gli esperti.

Lo screening sui bambini

Il diabete di tipo 1 presenta basi autoimmuni e appare già quando si è giovanissimi: è l'allarme lanciato dagli esperti ma l'italia è da esempio perché è la prima al mondo ad aver istituito uno screening grazie alla nuova legge 130/2023 che darà la possibilità di prevenire la chetoacidosi, una grave complicanza che si può presentare come esordio della malattia diabetica. "È urgente e necessario che vengano emanati al più presto i decreti attuativi della legge per individuare i bambini e i ragazzi ad alto rischio, prima che si arrivi a uno scompenso che può mettere in pericolo perfino la vita", ha dichiarato Valentino Cherubini, presidente della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) e direttore della Diabetologia pediatrica agli Ospedali Riuniti di Ancona, che ha lanciato un appello in occasione della Giornata mondiale del Diabete.

"Se la malattia ha un insorgenza precoce e compare nei bimbi al di sotto dei 10 anni d'età - spiega- causa una perdita di 16 anni di aspettativa di vita. Tuttavia, se diagnosticata in tempo, curata e ben controllata, da adulti l'aspettativa di vita è la stessa della popolazione senza diabete". Una volta che i bambini che possono sviluppare il diabete saranno stati individuati, ecco che si potrà fare prevenzione monitorando attentamente i livelli di glicemia.

Come prevenirlo

In Italia sono cinque milioni le persone con diabete e sei milioni quelle con obesità, due condizioni che hanno una stretta correlazione che sono spesso causa di gravi malattie croniche, non trasmissibili, come possono essere tumori e malattie cardiovascolari. "L’adozione di un corretto stile di vita, imperniato su di un’alimentazione equilibrata e sull’esercizio fisico quotidiano, è fondamentale per prevenire e trattare il diabete di tipo 2", spiega in un comunicato la Sid. Tra gli alimenti che non possono mancare nella quotidianità ci sono frutta e verdure, alimenti ricchi di amido (cereali, pasta e riso integrale, patate o polenta), cibi proteici come la carne (meglio se magra), pesce, uova, legumi o latticini. L'acqua, poi, deve essere consumata per almeno 1,5/2 litri al giorno.

"L’alimentazione corretta – ha dichiara il Presidente della Sid, Angelo Avogaro - è un cardine del trattamento del paziente con diabete sia di tipo 1 sia di tipo 2.

Purtroppo le informazioni sulla qualità e sulla quantità dei cibi che i pazienti affetti da questa patologia sono spesso erronee e derivate da teorie spesso distorte".

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