
Il mese di settembre porta i primi malanni: starnuti, naso che cola, sensazione di naso chiuso, bruciori agli occhi e tanto altro sono tutti sintomi con i quali molte persone sono costrette a fare i conti. A volte si tratta di rinite virale, ma può anche capitare che le cause siano di natura allergica. In quel caso il tipo di approccio cambia, ecco perché è importante saperle riconoscere. Attenzione, dunque, perché le allergie stagionali possono colpire anche in autunno, non solo in primavera.
Fra gli allergeni più comuni capaci di scatenare un'allergia troviamo i pollini. In secondo luogo abbiamo le muffe, assai presenti negli ambienti umidi, e gli acari della polvere. Tutti e tre sono capaci di scatenare delle infiammazioni che interessano le vie respiratorie. Il risultano sono sintomi molto simili a quelli di un banale raffreddore ma che non regrediscono con i farmaci d'elezione. Con le allergie serve altro. Questa, infatti, è una caratteristica distintiva: le allergie durano più di un raffreddore (più di una settimana) e, solitamente, si ripresentano nello stesso periodo dell'anno.
Cosa fare allora? Un metodo efficace per eliminare il problema è ovviamente quello di evitare di esporsi all'allergene. La pulizia della casa sta al primo posto, seguita alla pulizia della persona, al cambio di abiti una volta rientrati in casa. Viene suggerito inoltre di chiudere le finestre nelle ore centrali della giornata, controllare l'umidità e usare filtri adeguati. Un valido aiuto lo fornisce la medicina con i farmaci antistaminici e i vari spray nasali che aiutano a respirare meglio.
In caso di sintomi molto debilitanti o fastidiosi, allora è bene procedere con una visita specialistica dal medico. È possibile infatti effettuare un test allergologico finalizzato a individuare la causa della reazione allergica. Trovata la causa, si può poi intervenire con una terapia personalizzata per paziente. Il test può essere effettuato sia nel pubblico che nel privato: consiste in un piccolo test a livello cutaneo, o prick test, che consiste nell'applicazione di una serie di allergeni sulla pelle dell'avambraccio mediante puntura e attendere che avvenga una reazione. In altre circostanze, comunque, è possibile procedere anche con un esame del sangue in cui si cercano gli anticorpi IgE specifici.
Nei casi più problematici si ricorrere all'immunoterapia. In sostanza, è come un vaccino contro le allergie. L'organismo pian piano dovrebbe abituarsi all'allergene finendo per limitare i sintomi. La terapia si assume per via sottocutanea oppure sublinguale.
I medici la prescrivono in caso di sintomi che non si riducono dopo i normali trattamenti, reazioni allergiche troppo violente, e rischio di sviluppare l'asma.Il consiglio rimane quello di imparare a conoscere il proprio corpo, e chiedere aiuto a un medico specialista in caso di bisogno.