Benetton, Opa a 4,6 euro con mini-premio del 15%

Mini-premio per chi aderirà all’Opa di Edizione finalizzata al delisting di Benetton. Il prezzo unitario offerto dalla famiglia di Ponzano Veneto sarà di 4,6 euro, il 15,6% in più rispetto alla quotazione ufficiale di martedì (3,98 euro). Andrà meglio a chi ha approfittato della crisi dei mercati (o di qualche buon suggerimento del proprio consulente) per entrare sul titolo: l’offerta premia con il 44,6% in più la media ponderata degli ultimi 30 giorni (3,18 euro) e con il 34,9% quella degli ultimi tre mesi (3,41 euro).
L’impegno massimo, considerato che Edizione ha in portafoglio il 67,02% del gruppo presieduto da Luciano Benetton, è di 276,6 milioni di euro relativi ai 60,1 milioni di azioni non detenute (delle quali 14,4 milioni, cioè il 7,77%, sono azioni proprie). L’unica condizione posta è il raggiungimento del 95% del capitale per poter procedere serenamente al delisting. Nessun problema per il finanziamento dell’operazione: Edizione è molto liquida e, in ogni caso, i tre advisor - Mediobanca, Unicredit e Banca Imi (gruppo Intesa) - metteranno a disposizione linee di credito committed (dedicate).
Sulle motivazioni dell’offerta non ci sono state delucidazioni ulteriori rispetto a quanto già trapelato martedì scorso. In primo luogo, Edizione ha confermato di «non aver assunto decisioni su operazioni straordinarie», quindi per ora nessuna fusione , scissione o partnership con il Señor Zara. Il comunicato diffuso nella tarda serata di ieri però è eloquente sulla ratio del ritiro da Piazza Affari. «Il delisting offrirà a Benetton Group la flessibilità richiesta nel medio-lungo termine per fronteggiare le sfide del mercato», si legge nella nota.

La «pressione sui margini», l’«aumento dei costi delle materie prime» e la penalizzazione sul mercato richiedono «una strategia di rafforzamento» che la «volatilità dei mercati azionari» non può garantire. Insomma, sembra di capire che stare in Borsa ha senso solo se domina il Toro.

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