Bengalese massacrato dai rom

La banda del racket dei lavavetri. Così era stato definito un gruppo di romeni arrestato a Torre Maura dai vigili urbani dell’VIII Gruppo. Si tratta di tre donne e due uomini accusati di estorsione aggravata e lesioni. A far scattare l’operazione, ieri mattina, è stato il pestaggio di un bengalese, un ventisettenne diabetico, che aveva perso per motivi di salute il lavoro come aiuto cuoco in un ristorante del centro e quindi era ripiegato sull’attività di lavavetri a un semaforo sulla Casilina, all’incrocio con via Walter Tobagi. Con lui lavorava un connazionale, dedito alla vendita di quotidiani. L’iniziativa del bengalese, però, non è piaciuta al gruppo di rom locali che, dopo alcuni giorni, lo hanno improvvisamente aggredito a bastonate colpendo in particolare il viso del malcapitato e con un crudele accanimento alla bocca. I vigili urbani, che erano in servizio in borghese, hanno notato il pestaggio e sono intervenuti soccorrendo il giovane e arrestando la banda di romeni.

La vittima ha riportato profonde lesioni al volto e il comandante dell’VIII gruppo della polizia municipale, Antonio Di Maggio, si è rivolto al Res, ufficio Romani e solidali, perché lanci un appello tra i dentisti della capitale per aiutare la vittima dell’aggressione che, a causa delle bastonate, ha perso numerosi denti.

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