Benzina e diesel, prezzi ancora su E dopo Natale nuovi rincari

Proseguono i rialzi sulla rete carburanti, con la verde che sfiora 1,47 euro al litro. Secondo il monitoraggio di Staffetta quotidiana, il diesel ha invece raggiunto 1,35 euro. La previsione Figisc Confcommercio: dopo Natale rincaro di 1,5 centesimi. I consumatori: dal primo dicembre un pieno 4 euro in più

Benzina e diesel, prezzi ancora su 
E dopo Natale nuovi rincari

Roma - Proseguono i rialzi sulla rete carburanti, con la verde che sfiora 1,47 euro al litro. Secondo il monitoraggio odierno di Staffetta quotidiana, il diesel ha invece raggiunto 1,350 euro al litro. A spingere i listini è il continuo a aumento dei prezzi dei prodotti raffinati sul mercato del Mediterraneo (ieri è stata registrata la terza chiusura consecutiva al rialzo con la benzina che ha guadagnato quasi nove euro per mille litri e il gasolio poco più di cinque). Anche se, in realtà, rileva la Staffetta, in Italia nell'ultima settimana i prezzi alla pompa sono aumentati meno che negli altri Paesi Ue, come dimostra lo "stacco" tra listini italiani e media Ue, sceso questa settimana sotto i tre centesimi al litro. Nel dettaglio, questa mattina tre compagnie hanno messo mano ai prezzi praticati. Per Esso l'aumento è di 0,5 centesimi al litro su entrambi i prodotti, con prezzi medi rispettivamente a 1,459 euro al litro e 1,339 euro al litro. Rialzo di 1 centesimo al litro su entrambi i prodotti per Q8, con prezzi medi a 1,464 euro al litro per la benzina e 1,349 euro al litro per il gasolio. Infine, ritocca i listini anche Tamoil: per la compagnia libica registriamo un aumento di 0,5 centesimi sui due prodotti, con prezzi medi a 1,469 euro al litro e 1,348 euro al litro. La verde si porta così a un passo da 1,47 euro mentre il diesel è già a 1,35 nei distributori della Erg e della Total.

La prossima settimana, subito dopo Natale, i prezzi dei carburanti aumenteranno ancora di circa 1,5 centesimi. E' la previsione della Figisc Confcommercio alla luce dell'andamento delle quotazioni dei prodotti Platt's. "Nella settimana appena trascorsa, - si legge nell'Osservatorio dell'associazione dei gestori - oltre ad un non trascurabile aumento delle quotazioni del greggio (+2,89 euro al barile) e ad un deprezzamento del cambio, il mercato ha registrato una marcata lievitazione dei prezzi internazionali dei prodotti finiti: il Platt's benzina, infatti, ha guadagnato +0,032 euro al litro con iva, mentre il Platt's gasolio è aumentato di +0,024 euro al litro". Di fronte a questo andamento, il prezzo Italia, sia per la benzina che per il gasolio, rileva ancora la Figisc, "é aumentato solo di +0,012 euro al litro: aumenti contenuti dal 37 al 50% rispetto al valore delle escursioni di prezzo del mercato internazionale". "Il prezzo Italia - spiega il presidente Luca Squeri - non ha ancora assorbito aumenti internazionali nell'ordine di 1,6 eurocent in media, mentre i dati del mercato internazionale di giovedì 23 per i prodotti finiti sono in aumento mediamente di ulteriori 0,8 eurocent al litro. Ciò fa prevedere che la prossima settimana, subito dopo Natale, i prezzi aumentino ancora di circa 1,5 centesimi.

Gli aumenti dei carburanti sono 'incredibili' e 'incomprensibili'. Lo affermano in una nota Adusbef e Federconsumatori calcolando che dal primo dicembre ad oggi il costo del pieno di benzina e' lievitato di oltre 4 euro, mentre da gennaio l'aumento e' di 8 euro. 'Per ritrovare prezzi simili bisogna tornare indietro al maggio-giugno 2008 quando il prezzo del petrolio si attestava da 120/135 dollari al barile. Anche tenendo conto del diverso cambio euro-dollaro, la cosa non ci convince per nulla - affermano le associazioni - anzi siamo convinti che su tutta la filiera insistono pericolose speculazioni a cui bisognerebbe mettere mano'. In complesso, proseguono, dal primo di gennaio ad oggi 'si registra un aumento di 16 centesimi al litro sulla benzina pari a un esborso annuo di 192 euro per costi diretti e di 150 euro per costi indiretti per un insostenibile aumento di 342 euro'.

I consumatori denunciano quindi 'l'inerzia' del Governo: 'sorge il sospetto - concludono - che tali aumenti, che inevitabilmente fanno crescere le entrate fiscali all'erario siano dopotutto i benvenuti da parte di tutti tranne che dai cittadini'.  

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