A Bergamo c’è il vigile che multa solo i pedoni

Nino Materi

nostro inviato a Bergamo

Certamente è anche colpa della bellezza di Bergamo che spinge chi la visita a camminare con la testa all’insù, tanto sono stupendi i suoi palazzi storici. Può capitare così che un pedone attraversi la strada in maniera un po’ distratta, «rapito» dalla suggestione di un campanile o dal fascino di un antico rosone. Una sorta di stordimento da sindrome di Stendhal che magari ti porta ad attraversare sulle strisce pedonali non esattamente nell’attimo in cui scatta il verde. Ma la maggior parte degli automobilisti bergamaschi sono cortesi e, dinanzi al turista imbranato, portano pazienza: rallentano e - a prescindere dal colore del semaforo - lo fanno passare educatamente. Ieri è accaduto che uno di questi pedoni con la testa tra le nuvole, incantato dai Propilei lungo via Papa Giovanni, ha attraversato un incrocio (quello tra via Roma e via Vittorio Emanuele) sulle strisce pedonali, ma con il semaforo che da arancione stava arroventandosi in rosso. Sono le ore 10.30, il traffico è scarso e la Bmv cabrio che sta sopravvenendo non ha problemi nel frenare leggermente, permettendo al pedone svampito di raggiungere l’altra parte del marciapiede. Come si fa in questi casi il «colpevole» alza la mano per ammettere l’errore e, contemporaneamente, per ringraziare l’automobilista. Ma improvvisamente si sente gridare alle spalle: «Ma dove c... credi di andare?». Lui si blocca e pensa preoccupato: «Sarà mica un camionista un po’ nervoso?». Altro che camionista, l’urlatore è un vigile. Sì, proprio lui: l’agente di polizia municipale; insomma, il «tutore dell’ordine». Un approccio che ricorda la parodia del film Il vigile dove Alberto Sordi interpreta Otello Celletti, il pizzardone più ruspante nella storia della commedia all’italiana. Proprio come lui il vigile bergamasco (numero di matricola 002295) mette subito mano al libretto delle contravvenzioni. Inutile fargli notare come - a prescindere dalla regolarità o meno della multa di 35 euro - sia intollerabile che un «pubblico ufficiale» si rivolga ai cittadini da maleducato. Tutto inutile. Il vigile è inflessibile. Ormai ha in mano la penna e va giù di verbale: «Articolo 191, attraversamento col semaforo lampeggiante rosso e intralcio alla circolazione». Una violazione del codice della strada talmente improbabile che sul prestampato della contravvenzione figurano come potenziali multabili solo i «conducenti» di «autoveicoli», «motoveicoli», «ciclomotori» e «rimorchi». Ma il vigile «002295» è uno che non si perde d’animo: così pensa bene di cancellare la dicitura «conducente», sostituendola con «pedone»; idem per la casella «autoveicolo» rimpiazzata, anche qui, dalla categoria «pedone».

Chiediamo spiegazioni al Comando di polizia municipale di Bergamo dove - letta la firma del «verbalizzante» - allargano le braccia: «Questo vigile è specializzato nel multare i pedoni».
Gli automobilisti tirano un sospiro di sollievo.

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